Sandro Pintus
9 aprile 2024
Una barca da pesca carica di profughi che scappavano da un’area infettata dal colera è affondata nel Canale del Mozambico. Il bilancio provvisorio, nel momento in cui scriviamo, è di oltre 100 morti e più di 20 dispersi.
La tragedia è avvenuta domenica sera 7 aprile. La barca era partita da Lunga, nella provincia di Nampula nel centro-nord dell’ex colonia portoghese e diretta a Ilha de Moçambique. Una cinquantina di chilometri in linea d’aria ma estremamente pericolosi dal punto di vista meteo.
Le condizioni meteorologiche, infatti, hanno reso impossibile la traversata, fino alla tragedia. Oltre al pesante affollamento di persone sul piccolo peschereccio il mare era mosso e soffiava un forte vento.
Il peso eccessivo ha fatto capovolgere la barca facendo cadere nelle acque agitate la maggior parte dei passeggeri. Erano soprattutto famiglie con bambini. I soccorritori sono riusciti a salvare solo cinque persone.
“L’imbarcazione era sovraffollata e inadatta a trasportare passeggeri – ha dichiarato Jaime Neto, amministratore di Nampula -. Per questa ragione è affondata. Tra le vittime ci sono molti bambini”.
Secondo Neto la maggior parte dei passeggeri stava cercando di fuggire dalla terraferma a causa del panico causato dalla disinformazione sul colera.
Tra guerra contro i jihadisti di Al Sunnah wa-Jammà, cambiamenti climatici con l’aumento di cicloni tropicali e povertà estrema, il Mozambico sta vivendo una situazione sociale e sanitaria molto difficile.
In uno scenario come quello che sta passando il Paese dell’Africa meridionale non mancano i trafficanti di esseri umani che offrono, a caro prezzo, passaggi per fuggire da situazioni di estremo pericolo.
Le fake news le chiamano “boatos”. Sono informazioni errate, a volte create ad hoc, o passaparola che di bocca in bocca vengono ampliate o esagerate che diventano estremamente pericolose. Spesso causano danni imprevedibili e fughe di massa come in questo triste caso.
In Mozambico, da ottobre scorso, sono stati registrati circa 15.000 casi di colera e 32 decessi. La provincia di Nampula, con un terzo dei malati, è una delle aree più colpite.
“Questo momento dovrebbe essere riconosciuto dalle autorità come l’ennesimo segno di negligenza pubblica e di mancanza di sicurezza”.
Sono le parole di Ossufo Momade, leader della Renamo, secondo partito del Mozambico. Momade chiede che venga proclamato il lutto nazionale per la morte delle (finora, ndr) oltre un centinaio di persone nel naufragio.
Crediti immagini:
Vibrio cholerae, batterio responsabile del colera visto al microscopio
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Sandro Pintus
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