Sandro Pintus
7 marzo 2024
I femminicidi registrati a livello mondiale, nel 2022, sono stati 89.000. Di questi, 48.800 in ambito familiare e l’Africa, con 20.000 uccisioni di genere, purtroppo, è capolista di questa terribile classifica. Seguono Asia (18.400), Americhe (7.900), Europa (2.300) e Oceania (200).
Lo dice il secondo report, riferito al 2022, “Gender-related killings of women and girls” (Uccisioni di donne e ragazze legate al genere). È un’indagine dell’Agenzia ONU sulla droga e il crimine (UNODC) e da UN Women.
La casa, luogo che dovrebbe essere deputato alla protezione della famiglia, si dimostra invece l’ambiente più pericoloso. Il report AUNODC/UN Women ci dà l’ennesima conferma.
Dei quasi novantamila femminicidi, il 55 per cento sono omicidi di donne o ragazze nelle pareti domestiche. Una media di 133 al giorno e l’assassino è il marito, l’ex coniuge o una persona della famiglia (padre, madre, fratello, zio).
Kenya, Camerun, Somalia, Nigeria e Sudafrica sono i Paesi africani dove è stato registrato il numero più alto di omicidi di donne e ragazze uccise intenzionalmente.
Ma le 20 mila vittime solo la punta dell’iceberg perché c’è difficoltà nella raccolta di dati sulla violenza di genere. Specialmente nelle classi più povere la violenza contro le donne è considerata quasi “normalità” e spesso è tabù.
La pandemia di Covid-19 ha aumentato le violenze e i femminicidi. Secondo la Healthcare Assistance Kenya (HAK), nel Paese africano, durante il lockdown è aumentata la violenza domestica contro le donne e le ragazze.
Nelle prime due settimane è cresciuta del 300 per cento. La causa è anche l’ambiente familiare povero e ristretto dove le famiglie erano costrette a vivere. L’HAK ha istituito un numero verde dove possono rivolgersi le donne vittime di violenza.
L’indagine ONU conferma che in Sudafrica, negli ultimi anni, c’è stato un drastico un aumento di femminicidi. Alla fine del 2019 era di 9,0 vittime per 100.000 donne e, alla fine del 2022, è salito a 12,7 vittime per 100.000.
La BBC ha trasmesso un servizio sulla violenza alle donne in Sudafrica, a Soweto. In una riunione di uomini sulla violenza di genere uno di loro ha “scherzato” tra le risate dei presenti.
“Nella cultura africana picchiare la moglie è come una iniziazione – ha affermato -. Il neo marito, con una cintura, picchia la sposa. In questo modo ottieni il rispetto. Se non lo fai la donna non ti rispetta”.
Un altro ha risposto: “Mia nonna mi ha sempre detto che la soluzione è picchiare la moglie ma senza ucciderla. Devi fare i modo che sia disciplinata e perché lo diventi la devi picchiare”.
C’è ancora molta strada da fare. Anche in Italia.
Sandro Pintus
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