27 febbraio 2024
Malgrado le forze messe in campo dalla giunta militare ad interim burkinabé, capeggiata da Ibrahim Traoré (classe 1988), i terroristi del Sahel continuano indisturbati i loro attacchi contro la popolazione civile e le truppe di Ouagadougou.
Lo scorso fine settimana è stato nuovamente caratterizzato da sanguinarie aggressioni. I miliziani non hanno risparmiato musulmani e tantomeno cristiani. Domenica, 25 febbraio, un gruppo di uomini armati ha attaccato la chiesa di Essakane, villaggio situato nel nord del Paese, mentre il sacerdote stava officiando la Messa domenicale. Il bilancio provvisorio è di 15 fedeli morti – tra loro 12 sul posto – mentre altri tre sono deceduti in un centro sanitario di prima assistenza, in seguito alle gravi ferite riportate durante il vile attacco. Altre due persone sono ancora in ospedale.
Il più grave attacco di questo sanguinario weekend si è consumato alle 5 del mattino di domenica, mentre gli abitanti di Natiaboani (sud-est) si trovavano alla moschea per la prima preghiera del mattino. Un aggressione terribile, che ha fatto decine di vittime, soprattutto tra gli uomini. Un testimone ha riferito a Le Monde: “I terroristi sono entrati in città alle prime ore del mattino. Hanno circondato la moschea e sparato sui fedeli che si trovavano lì per la prima preghiera del giorno. Molti sono stati uccisi, tra loro anche un importante leader religioso”.
La stessa fonte ha poi specificato che si è trattato di un aggressione su larga scala, i terroristi arrivati nella cittadina erano moltissimi. Non hanno nemmeno risparmiato i soldati del distaccamento militare e i Volontari per la Difesa della Patria (VDP, ausiliari civili dell’esercito).
Insomma, domenica scorsa nel Paese si è scatenato l’inferno. Assalti sono stati registrati pure a Kongoussi, nel nord, contro il 16ᵉ battaglione di intervento rapido, a Tankoualou, nell’est, è stato attaccato un distaccamento militare, e infine anche un altro battaglione militare a Ouahigouya, nel nord-ovest del Paese.
Dal 2015 a oggi gli attacchi dei terroristi affiliati a al Qaeda o allo stato Islamico hanno causato la morte di oltre 20 mila persone e hanno costretto a più di 2 milioni di residenti a lasciare le proprie case. Moltissime scuole – a ottobre 2023 erano 6.549 – sono chiuse per problemi di sicurezza, defraudando così i piccoli burkinabè dell’istruzione e del loro futuro.
Ibrahim Traoré, salito al potere con un colpo di Stato nel settembre 2022, aveva dichiarato di aver preso in mano la situazione per ristabilire la sicurezza nelle zone sfuggite al controllo del governo centrale. Ma anche sotto il governo della giunta militare la situazione non è migliorata.
Africa ExPress
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