Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
24 febbraio 2024
Come era prevedibile, in Centrafrica i mercenari russi del gruppo Wagner si stanno opponendo con veemenza al dispiegamento degli istruttori della società statunitense Bancroft Global Development.
Lo scorso autunno il governo di Bangui ha firmato un accordo quadro con Bancroft per diversificare i suoi partner per la sicurezza e per ridurre l’influenza di Mosca ormai presente ovunque nel Paese. Le trattative con la società americana si sono svolte molto discretamente per non urtare i russi. La collaborazione con i contractor USA prevede oltre all’addestramento delle truppe centrafricana, la fornitura di intelligence e la creazione di una brigata volta alla protezione delle risorse naturali.
Ovviamente i miliziani russi non gradiscono la presenza degli americani, che a fatica stanno tentando di stabilirsi nella capitale. E, secondo quanto riportato da Africa Intelligence, a gennaio sono stati arrestati un rappresentante di Bancroft a Bangui e un consigliere del presidente Faustine Touadéra. Entrambi sono poi stati interrogati per ore alla base militare del campo Roux dai mercenari russi del gruppo Wagner e dalla polizia. I due sono stati liberati solamente dopo il diretto intervento del capo di Stato.
Dopo la firma del contratto quadro con Bangui, Bancroft non ha ancora potuto inviare gli istruttori nella ex colonia francese. Attualmente sono presenti solamente alcuni rappresentati della società statunitense, in attesa di direttive chiare sulla reale missione. I tentativi di intimidazione da parte di Wagner e dell’SVR (Servizio Informazioni Russo, uno dei tre servizi segreti di Mosca) sono stati esacerbati dalla rivelazione dell’accordo tra la società americana e il governo centrafricano. Questa situazione ha portato a un’escalation di tensioni, con importanti implicazioni diplomatiche e di sicurezza.
Le relazioni tra Russia e Stati Uniti, nonché la stabilità regionale, rischiano di essere compromesse da questa situazione di stallo a Bangui. Un nuovo sentore di guerra fredda si è aperto nella capitale centrafricana che contrappone il blocco russo a quello occidentale, rappresentato dall’UE e dagli USA.
I russi – e non solo i paramilitari – sono presenti ovunque nella ex colonia francese. Una decina di giorni fa il presidente Faustine Touadéra è partito alla volta di Mosca per partecipare a un forum sulla lotta contro il neocolonialismo. L’annuncio dell’adesione al meeting del capo di Stato centrafricano non è stato dato dal portavoce del presidente, bensì dall’ambasciatore russo accreditato a Bangui.
Da mesi gli uomini di Vladimir Putin sono impegnati in una vasta campagna antiamericana dopo la firma preliminare dell’accordo con la società di sicurezza privata Bancroft. Sono state organizzate svariate manifestazioni e da ottobre a parecchi cittadini statunitensi è stato impedito di entrare nella Repubblica Centrafricana.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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Certo che Wagner è presente, è stata assoldata dal governo per eliminare il colonialismo occidentale.
Wagner non è la Russia. L’uso delle parole suggerisce da che parte sta la giornalista.
Se Wagner non è la Russia, Bancroft nn è l’America. Invece Wagner è la longa manus della Russia come Bancroft è la longa manus dell’America.