Corruzione milionaria in Angola: a processo Kopelipa e Dino, due generali ricchi sfondati dell’era Dos Santos

Le accuse: associazione a delinquere, riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e falsificazione di documenti. Il danno per lo Stato angolano sarebbe di centinaia di milioni di euro

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Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
15 febbraio 2024

I due alti ufficiali sono Leopoldino Fragoso do Nascimento, noto come “Dino” e Manuel Helder Vieira Dias, conosciuto come “Kopelipa”. Kopelipa era l’ex capo dei Servizi segreti angolani mentre Dino è stato al comando dei Servizi di comunicazione. Insieme ai due potenti uomini di fiducia dell’ex presidente Eduardo dos Santos, ci sono altri cinque imputati.

I generali Kopelipa e Dino
I generali Kopelipa (a sinistra), e Dino

Tutti sono accusati di associazione a delinquere, riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e falsificazione di documenti. Il danno per lo Stato angolano sarebbe di centinaia di milioni di euro. L’atto di accusa è stato emesso dalla Camera Penale della Corte Suprema dell’Angola il 20 dicembre scorso ma scoperto dall’agenzia portoghese Lusa pochi giorni fa.

Le fortune dei generali

Non si conosce esattamente il valore del “maltolto” dei due alti ufficiali che sono stati citati anche dal Consorzio Internazionale di Giornalisti Investigativi (ICIJ) nei Panama Papers e Luanda Leaks. Ma nel 2014 quello di Kopelipa era stimato in 3 miliardi di euro. Circa un milione di euro era il valore del capitale di Dino.

La loro ricchezza deriva dalla vendita e acquisto di azioni di varie società angolane delle quali detengono percentuali di azioni. Ma, nel caso del generale Leopoldino Nascimento, anche dalla vendita di petrolio in 30 Paesi.

Secondo il giornale portoghese Expresso hanno informato il presidente João Lourenço di essere disposti a cedere allo Stato beni per un miliardo di euro. Ma era il 2020 e molte cose sono cambiate.

I due generali sotto sanzioni USA

Gli Stati Uniti, nel 2021, hanno congelato tutti i beni dei due alti ufficiali angolani. Il gen. Kopelipa e il gen. Dino sono sotto sanzioni anti-corruzione. Secondo le leggi americane agli imprenditori USA è vietato fare business con i due ufficiali angolani.

Le società cinesi coinvolte

Le accuse sono attinenti al caso della filiale angolana del China International Fund (CIF-Angola). Il CIF, di proprietà di imprenditori cinesi con sede a Hong Kong, si occupa di costruzione di infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo. Ha investito circa 20 miliardi di USD, principalmente in Paesi africani con governi dittatoriali attraverso le sue succursali nel grande continente.

Oltre al CIF-Angola sono coinvolte altre due aziende: Plansmart International Limited e Utter Right International Limited, anche queste cinesi. Secondo la nuova legge angolana sono accusate solo di traffico di influenze, riciclaggio di denaro.

Per il momento, secondo il tribunale, gli imputati non hanno portato alcuna prova rilevante per contestare le accuse. Al contrario, ha ritenuto che fossero state raccolte prove sufficienti per incriminare, e processare, tutti gli imputati.

Kopelipa Dino China International Fund ltd
China International Fund Limited

Omaggio all’accusato Kopelipa

Lo scorso 10 novembre l’MPLA (Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola al potere dal 1975, anno dell’indipendenza dal Portogallo) ha reso omaggio al generale Kopelipa.

Oggi settantenne è nella riserva. È uno degli eroi della lotta di liberazione che hanno fatto parte della prima delegazione del partito a Luanda nel 1974. Gli analisti politici leggono questa manifestazione di stima e rispetto come un aiuto per evitare la condanna.

Lotta alla corruzione o resa dei conti?

Dopo le accuse di corruzione e riciclaggio ai figli di Eduardo dos Santos, soprattutto Isabel, ora tocca ai due militari. Per molti è una pulizia contro la corruzione promessa dall’attuale presidente, João Lourenço. Per altri è una resa dei conti con i personaggi dei 43 anni di potere dell’ex presidente, deceduto nel 2022.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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1 COMMENT

  1. Suppongo che il mondo angloamericano non sopporti di avere un nuovo competitor commerciale come la Cina. Quindi cosa c’è di meglio che un cambio di regime per ristabilire la propria agenda?

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