Antonio Mazzeo
31 gennaio 2024
Shopping di droni turchi per la giunta militare golpista del Mali. A inizio gennaio, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi presso l’aeroporto internazionale Modibo Keita di Bamako, le forze armate maliane hanno ricevuto cinque velivoli senza pilota Baykar Bayraktar TB2 prodotti in Turchia dall’azienda Baykar Technologies di Esenyurt. Alla consegna hanno partecipato il colonnello-presidente del “governo di transizione”, Assimi Goita, il corpo diplomatico turco in Mali e i massimi vertici delle forze armate nazionali.
I nuovi droni d’attacco Bayraktar TB2 giunti nel Paese africano sono stati armati con bombe a guida laser MAM-L, prodotte da un’altra grande industria bellica turca, la Roketsan di Ankara, controllata in buona parte dalle forze armate. Lunghi 12 metri, i velivoli possono volare ininterrottamente per 24 ore ad una velocità di crociera di 130 Km/h.
Secondo la rivista specializzata Jane’s Defense Weekly, sarebbero non meno di 17 i droni TB2 in servizio con i militari maliani. I primi due sono stati consegnati nel dicembre 2022; altri quattro erano arrivati con un volo cargo all’aeroporto di Mopti-Sevare nel marzo 2023 insieme ad una stazione di comando e controllo. I velivoli killer sono impiegati dalle forze armate di Bamako nelle operazioni di guerra contro i gruppi estremisti ribelli nel nord del paese, ma anche fuori confine in Niger e Burkina Faso.
Altri quattro Paesi africani hanno acquistato i droni di fabbricazione turca: si tratta di Niger, Burkina Faso, Togo e Nigeria.
Oltre ai Bayraktar TB2 la giunta militare maliana ha completato l’acquisto di altri sistemi di guerra, principalmente in Russia e in Cina. Dalle industrie belliche russe sono giunti una decina di caccia-addestratori L-39 (impiegati anche per attacchi al suolo), due elicotteri da trasporto Mi-8, un cacciabombardiere Su-25, due elicotteri d’attacco Mi-24P, un aereo da trasporto C295 e sistemi radar mobili Protivnik-GE/59N6-TE. Da Mosca sarebbero arrivati anche un imprecisato numero di blindati ruotati BRDM-2, BTR-60 e BTR-70 ammodernati.
Secondo Analisi Difesa, nei mesi scorsi le forze armate del Mali hanno ricevuto anche decine di veicoli militari, blindati e MRAP (veicoli tattici leggeri con protezione anti-mine) di produzione cinese. Ad essi si sono aggiunti anche non meno di otto veicoli da trasporto truppe “Norinco VP11” e 25 veicoli fuoristrada 4×4 Lynx CS (trasportabili all’interno di un elicottero di media portata e armati di mitragliatrici da 12,7 mm), camion logistici (autocisterne per acqua e carburante, autocarri leggeri), ambulanze e armi portatili.
Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com
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Bravo!
Viva l'Africa!
È solo così che si puo sconfiggere il terrorismo SPONSORIZZATO dall'Occidente.
Le materie prime Africane ai Africani.
Bravo i leader Maliano, il paese ha già sofferto troppo