Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
1° gennaio 2024
Con il 73 per cento dei voti il presidente uscente della Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi, ha vinto le elezioni. Lo ha annunciato nel pomeriggio di ieri, la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI). Non sono stati resi noti altri dettagli per il momento, ora bisogna attendere la conferma ufficiale da parte della Corte costituzionale.
Le votazioni si sono svolte il 20 dicembre. Finora il risultato non è stato contestato dall’opposizione: nessuna manifestazione, nemmeno nella capitale Kinshasa. Ieri la gente era impegnata con i preparativi dei festeggiamenti del capodanno.
Durante la campagna elettorale, le elezioni generali e il conteggio dei voti, nell’est del Paese attacchi, violenze, orrori non si sono mai fermati, nemmeno in questo periodo di feste. I gruppi armati hanno continuato a aggredire i civili che, durante i combattimenti tra le forze armate (FARDC) e i miliziani, sono costretti a fuggire dai loro villaggi.
Anche l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite e tutt’altro che rassicurante. Nel loro fascicolo, visto in esclusiva da RFI, gli esperti dell’ONU accusano nuovamente il Ruanda di sostenere il gruppo M23 (prende il nome da un accordo, firmato dal governo del Congo-K e da un’ex milizia filo-tutsi il 23 marzo 2009), allegando alla loro relazione documentazioni evidenti e schiaccianti, come foto, video e testimonianze, che provano il coinvolgimento di Kigali.
Intanto all’inizio di dicembre le truppe del Kenya, dell’Uganda, del Burundi e del Sud Sudan di EACRF (East African Community Regional Force), presenti in Congo-K, hanno cominciato a fare i bagagli. Le autorità di Kinshasa non hanno rinnovato il loro mandato: ritengono che il contingente non fosse sufficientemente efficace. Ma intanto è già stato annunciato il dispiegamento delle truppe di SADC (Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe) nell’est del Paese.
Nel loro rapporto, gli esperti dell’ONU hanno evidenziato che le forze armate congolesi si avvalgono anche di contractor privati, come AGEMIRA RDC e Congo Protection (https://www.africa-express.info/2023/07/17/non-solo-russi-anche-mercenari-rumeni-bulgari-e-georgiani-allassalto-del-congo-k/), che hanno intensificato il loro supporto tattico e strategico. A volte i soldati di ventura supervisionano gli attacchi, trasportano le truppe o proteggono le infrastrutture.
Ma non solo. Nel fascicolo vengono riportate anche le fonti di finanziamento dei mercenari. Gli esperti del Palazzo di Vetro hanno dimostrato che il divieto di estrazione mineraria imposto dalla RDC non è stato rispettato e che il contrabbando di oro è andato a beneficio di alcuni di questi gruppi.
I civili sono sempre i primi a subire le conseguenze delle violazioni, degli attacchi, delle violenze. Basti pensare che gli sfollati sono ormai quasi 7 milioni. Un primato mondiale in questo anno appena trascorso, costellato da guerre e conflitti.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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