17 novembre 2023
“Basta sperperi. Dobbiamo risparmiare su tutti fronti”, ha annunciato mercoledì sera alla TV di Stato il presidente del Malawi, Lazarus Chakwera, sospendendo tutti i viaggi all’estero degli alti funzionari governativi, dei membri del consiglio dei ministri, compreso lui stesso.
Il presidente ha ordinato a tutti i ministri, che attualmente si trovano fuori dal Paese, di rientrare subito in patria. Il divieto sarà in vigore fino a marzo del prossimo anno. Durante il suo intervento all’emittente di Stato, il leader del Paese ha presentato una serie di misure di austerità, tra queste anche il taglio del 50 per cento dei buoni carburante per ministri e alti funzionari del governo.
Si mormora che Chakwera avrebbe preso tali misure, estendendole anche a sé stesso, perchè molto criticato per i suoi frequenti viaggi all’estero. Tant’è vero che ha persino disdetto la sua partecipazione alla conferenza sui cambiamenti climatici COP28, che si terrà a Dubai alla fine del mese.
Se da un lato il capo di Stato sta applicando restrizioni all’élite del governo, dall’altro canto ha incaricato il ministro delle Finanze di includere nella revisione del bilancio di metà anno un ragionevole aumento dei salari per tutti i dipendenti pubblici.
Ha inoltre ordinato una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, in modo che i lavoratori, i cui redditi hanno perso valore a causa della galoppante inflazione, abbiano un minor carico fiscale.
Il Paese è nel bel mezzo di una profonda crisi economica. Il carburante scarseggia, i prezzi dei generi alimentari sono alle stelle, per non parlare della carenza di valuta estera. La scorsa settimana la banca centrale del Paese ha annunciato la svalutazione della moneta locale rispetto al dollaro statunitense di poco meno del 30 per cento.
Il Malawi è il Paese più densamente popolato di quell’area geografica. Conta venti milioni di abitanti e oltre il settanta percento vive nelle zone rurali. Ex colonia britannica, ha ottenuto la piena indipendenza nel 1964, ma resta uno dei Paesi più poveri dell’Africa. Oltre la metà della sua popolazione vive con meno di 1,50 dollari al giorno. L’aspettativa di vita è ancor bassa: sessantadue anni per gli uomini, sessantasei per le donne e la principale causa di morte è l’infezione da HIV/AIDS.
Le ricchezze del Paese sono in mano a un’élite ristretta e la corruzione della classe politica è proverbiale. Il presidente Lazarus Chakwera, eletto dalle fila dell’opposizione, cerca di combattere con ogni mezzo disonestà e immoralità della classe politica.
Solo l’11 per cento della popolazione del Paese è collegata a una linea di corrente elettrica, la popolazione rurale rappresenta il 4 per cento. In molti luoghi con il calar del sole cessano tutte le attività.
Africa ExPress
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