18 ottobre 2023
Un gruppo di cinque giovani nigeriani è stato arrestato all’inizio di settembre, perché trovati in possesso di un teschio umano.
Dopo essere stati presi con le mani nel sacco, nel senso letterale dei termini, visto che avevano nascosto il teschio in un borsone, durante l’interrogatorio hanno ammesso la loro colpa. I poveracci hanno però precisato di essere stati incaricati da un “dottore” tradizionale di procurare il reperto umano, indispensabile per un rito propiziatorio. Secondo quanto riportato dai ragazzi – tutti tra i 18 e 28 anni – il guaritore avrebbe promesso di condividere con loro tutte le ricchezze derivanti da tale attività criminale.
Ma altro che ricchi, l’esumazione del teschio è costata ben 12 anni di galera a ciascuno di loro, pena inflitta ai baldi giovani dai giudici del Tribunale di Minna, capoluogo del Niger State. Il guaritore in questione non è stato arrestato, tantomeno accusato di qualsiasi crimine.
Secondo l’accusa, i cinque avrebbero dissotterrato un corpo sepolto tre anni prima in un cimitero musulmano nello Stato del Niger centro-settentrionale.
I riti juju, vudù o magia nera sono ancora molto diffusi in Nigeria. Tali credenze, in particolare quella che parti del corpo umano insieme a particolari rituali possano produrre denaro da un vaso di argilla, hanno portato a una recente ondata di omicidi raccapriccianti. Spesso i malviventi prendono di mira persone vulnerabili come bambini, donne sole o diversamente abili.
Anche le autorità locali hanno confermato il giro criminale volto alla vendita di parti del corpo per rituali che si ritiene generino ricchezza. Un macabro mercato alimentato da disperazione e fame. Secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, nella “ricca Nigeria”, il colosso dell’Africa, quattro persone su dieci vivono al di sotto della soglia di povertà.
Africa ExPress
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