Sandro Pintus
8 settembre 2023
Bonomade Machude Omar, noto come Abu Sulayfa Muhammad e Ibn Omar, uno dei capi jihadisti e “nemico pubblico numero uno” è stato ucciso. Lo ha annunciato ufficialmente il capo dello Stato, Filipe Nyusi, il 25 agosto in diretta a Radio Moçambique, l’emittente radiofonica statale.
Il terrorista è stato ucciso il 22 agosto durante l’operazione “Coup Duro II”. È morto colpito armi da fuoco durante uno scontro con i militari mozambicani (FADM) sostenuti dai soldati ruandesi e dalle truppe della missione SAMIM (SADC).
“Il terrorismo non è qualcuno, non è una persona, non è un capobanda – ha affermato Nyusi all’AIM, l’agenzia di stampa mozambicana, riferendosi a Bonomade -. Pertanto, non si può pensare che quando muore una persona, muoiono tutte le persone e finisce il terrorismo”.
Al momento nessuna conferma è arrivata da ISIS che probabilmente vuole far credere che il suo uomo sia ancora attivo sul campo, a Cabo Delgado.
Ibn Omar era considerato uno dei capi di Isis-Mozambico (gruppo conosciuto anche come al Sunnah wa-Jammà). È ritenuto responsabile dell’attacco a Palma città dei giacimenti di gas a Cabo Delgado, estremo nord del Paese, nel marzo 2021.
Palma rimase sotto assedio jihadista per una decina di giorni e le autorità non sono mai state in grado di fornire il numero di morti.
Il giornalista inglese Alex Perry, vincitore di numerosi premi, dopo un’approfondita e lunga indagine, ha trovato il numero credibile dei decessi: oltre 1.190 civili.
Il suo conteggio riguarda solo i morti e i dispersi tra i residenti civili di Palma. Non include i feriti e i morti tra gli appaltatori di TotalEnergies, che secondo Perry sarebbero 55. Sono esclusi anche i morti in combattimento di polizia, esercito e dei 500 terroristi di Isis-Mozambico che hanno attaccato Palma.
Isis-Mozambico, insieme a Isis-DRC (Congo-K), è nella lista nera del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. I due gruppi jihadisti sono stati aggiunti, nel marzo 2021, nell’elenco delle Organizzazioni terroristiche straniere (FTO).
Ibn Omar, secondo il sito GFATF (Global fight against terrorism funding) è stato responsabile di multiple azioni di terrorismo in Mozambico e Tanzania. Dirigeva il Dipartimento militare e degli affari esterni del gruppo, coordinava gli attacchi nel nord del Mozambico e faceva da tramite per le comunicazioni del gruppo terroristico.
Dall’inizio del terrorismo jihadista a Cabo Delgado, il 5 ottobre 2017, ci sono stati oltre 4.700 morti. I civili deceduti a causa del terrorismo sono stati oltre 2.000. Lo dice il sito Cabo Ligado affiliato ACLED che monitora il conflitto nel nord del Paese. Fonti ONU confermano che durante 70 mesi di terrorismo nel nord del Mozambico hanno causato circa un milione di sfollati.
Dal luglio 2021, a Cabo Delgado, sono presenti i militari ruandesi e soldati della Comunità di sviluppo dei Paesi dell’Africa meridionale (SADC). Supportano militarmente e con la logistica l’esercito mozambicano.
Le Forze armate del Ruanda (RDF) sono presenti con circa in migliaio di militari mentre la Missione SADC in Mozambico (SAMIM) partecipa con circa 2.000 soldati, 1.500 dei quali sono sudafricani (SADF).
Sandro Pintus
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