Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
Budapest 22 agosto 2023
Un, due, tre.. triplo salto d’oro di 17,64 metri per il Burkina Faso. Una medaglia epocale, la prima così pregiata, conquistata da Hugues Fabrice Zango, 30 anni, per il suo Paese.
Uno, due, tre: tripletta etiope nei 10 mila metri femminili. Prima, seconda e terza avvolte nel tricolore verde, giallo e rosso. Nell’ordine: Gudaf Tsegay, 26 anni, Letensebet Gidey, 25, Ejgayehu Taye, 23.
Uno, due, tre: terzo titolo mondiale consecutivo per l’ugandese Joshua Cheptegei, 26 anni, nei 10 mila metri maschili.
L’atletica africana ha bussato con prepotenza alle porte dei Campionati mondiali di Atletica in svolgimento a Budapest (19-27 agosto) e ha subito sfondato. Nei primi giorni i runners, velocisti e saltatori del Continente hanno dato spettacolo, hanno confermato la loro superiorità nella più lunga specialità su pista e hanno regalato sorprese.
Proprio nella prima giornata (sabato 19 agosto) c’è stato il trionfo delle ragazze di Addis Abeba, giunte in successione al traguardo al termine di un finale thrilling.
A 30 metri dall’arrivo, infatti, è caduta, inciampando, la favorita numero uno e considerata una delle più forti fondiste di tutti i tempi: Sifan Hassan, 30 anni, etiope di nascita, ma con maglia e nazionalità dell’Olanda, dove arrivò da sola a 15 anni nel 2008, come rifugiata politica.
Momenti non meno drammatici registra la vita della vincitrice Gudaf Tsegay. Originaria del Tigray (nord Etiopia, sconvolto da recente guerra civile), Gudaf, nel marzo scorso, dopo essere diventata campionessa mondiale dei 5 mila metri, confessò alla BBC di essere rimasta senza notizie dei suoi genitori per 18 mesi. A causa del brutale, sanguinoso conflitto, lei stava ad Addis Abeba, i suoi nel Tigray. Ebbe paura di averli persi per sempre.
Come le capitò anche con suo marito allenatore, Hiluf Yihdego, 37 anni. Nel dicembre 2021, Hiluf venne prelevato di casa con l’accusa di essere un sostenitore del Tigray Peoples Liberation e lei di fare incetta di dollari. Poi tutto sembra si sia appianato, tanto che il primo ministro Abiy Ahmed, 47 anni, si è congratulato con le tre atlete con un tweet: “Le orgogliose figlie dell’Etiopia ancora una volta hanno tenuto alta la bandiera dell’Etiopia ai campionati mondiali di Atletica”.
Toni meno trionfalistici in Uganda, per Joshua Cheptegei, forse perché ormai ha abituato tutti: oltre a essere detentore del record mondiale sui 5 mila e 10 mila, il 20 agosto, si è preso il suo terzo titolo consecutivo, lasciandosi alle spalle il keniano Daniel Simiu Ebenyo, 27 anni, l’etiope Selemon Barega, 23, campione olimpico ma soprattuto l’altro etiope, Berihu Aregawi, appena ventiduenne, ma dato per favorito.
L’ugandese ha dichiarato a Budapest che d’ora in poi lascerà la pista per dedicarsi alla maratona, cominciando con quella di Valencia, a dicembre. “Chi sa che cosa riserva il futuro all’uomo che ha infranto la tradizione delle corse sulla distanza dominata da etiopi e keniani?” si è domandato Simon Turnebull sul sito di World Athletics.
Joshua è, infatti, il quarto atleta nella storia (a soli 26 anni) ad avere conquistato l’oro sui 10 km ai mondiali per tre volte di seguito, sulla scia proprio di due etiopi, Haile Gebrselassie, 50 anni, Kenenisa Bekele, 41 anni, (4 successi).
Lunedì, 21 agosto, il salto piccolo (ma non tanto) per Zango, un grande passo in avanti per lo sport del Burkina Faso, Paese, a dir la verità, in ben altre faccende affaccendato. Venti di guerra, infatti, stanno soffiando su Ouagadougu da quando con il Mali ha appoggiato il colpo di Stato in Niger che, il 26 luglio, ha deposto il presidente democraticamente eletto, Mohamed Boazum. Gli aderenti alla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), hanno infatti minacciato un intervento militare. Nel fine settimana, poi, almeno 45 persone sono morte in scontri a fuoco tra le forze di sicurezza del Burkina Faso e gruppi terroristici attivi nel centro est del Paese del Sahel.
La prima medaglia d’oro del Burkina Faso, il triplista Zango, in realtà vive lontano, nel nord della Francia e si allena a Bethun sotto la guida dell’ex campione mondiale Tedduy Tamgho, 34 anni, e sta per concludere il dottorato (in ottobre) in Ingegneria elettrica, all’università di Artois. Aspettava la medaglia d’oro mondiale dal 2021 anni, da quando a Tokio diede al Burkina la prima medaglia olimpica di sempre, sia pure di bronzo. Ora punta alle prossime Olimpiadi, in Francia, sua patria adottiva. Per questo il burkinabè si è già trasferito all’Insep di Parigi, il centro per eccellenza di preparazione sportiva.
Una menzione particolare, infine, la merita anche Letsile Tebogo, 20 anni, del Botswana: sui 100 metri piani, una gara dove trovare ai primi posti gli atleti africani sono mosche bianche, Tebogo è giunto secondo dietro all’americano Noah Lyles, 26,anni, ora il più veloce al mondo. E’ stato battuto è per un pelo e ha dato all’Africa la prima medaglia in assoluto sui 100 metri: 9.83 contro 9.88. E’ nata una stella africana anche nella velocità?
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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