Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
13 agosto 2023
È probabile che il cacao del cioccolatino che gustiamo con piacere provenga dalla Costa d’Avorio, il maggior produttore di Theobroma cacao del pianeta. Oppure dal confinante Ghana, secondo produttore.
Ma la grande domanda dei semi di cacao a livello globale sta creando un serio problema: la deforestazione delle foreste primarie. Secondo il World Resources Institute (WRI) la deforestazione, a vantaggio delle piantagioni di cacao in Africa occidentale, si concentra in Costa d’Avorio, Ghana e Camerun.
Tra il 2001 e il 2015 la Costa d’Avorio ha sostituito il 22 per cento della superficie forestale con piantagioni di cacao. Oltre un quarto dell’area boschiva pluviale. Ghana e Camerun rispettivamente ne hanno perso il 10 e 6 per cento.
Il cacao a livello mondiale è un business da 130 miliardi di dollari all’anno e in Costa d’Avorio occupa il 20 per cento del Pil. Ma la popolazione vive con due dollari al giorno e nelle piantagioni ci lavorano anche bambini.
Secondo WRI la deforestazione è rimasta relativamente costante dal 2001 al 2013 ma il picco, a livello mondiale, è arrivato nel 2014. Anche in Africa.
Il problema della tracciabilità
“Transparency, traceability and deforestation in the Ivorian cocoa supply chain” (Trasparenza, tracciabilità e deforestazione nella catena di approvvigionamento del cacao ivoriano) tratta un tema scottante. È uno studio dell’equipe di Cécile Renier (Università Cattolica di Lovanio, Belgio), pubblicato da Environmental Letters nel gennaio scorso.
“Non si sa fino a che punto aziende e mercati internazionali siano in grado di tracciare le loro importazioni di cacao – si legge nel rapporto -. Ma anche di soddisfare i loro impegni di approvvigionamento sostenibile”.
“Solo il 43,6 per cento delle esportazioni può essere ricondotto a una specifica cooperativa e dipartimento, mentre oltre il 55 per cento rimane non rintracciabile”. Una situazione che causa deforestazione incontrollata.
UE grande divoratrice di cioccolato
L’Unione Europea (UE) importa il 56 per cento dei semi di cacao a livello mondiale. Ha recentemente approvato un regolamento che proibisce la vendita di cacao, legname e altri prodotti legati alla deforestazione.
Fra il 2000 e il 2015 in Costa d’Avorio sono stati abbattuti 838 mila ettari (8.380 kmq) di foreste per creare piantagioni di cacao, un’area grande quanto l’Umbria. Sono piantagioni associate alle importazioni dell’UE del 2019.
Intanto, vista l’alta richiesta di cacao nel mondo, nella borsa di New York i futures cacao in un anno sono passati da 2.200 a 3.650 dollari. Viviamo in un mondo di golosi.
Sandro Pintus
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