Costantino Muscau
3 agosto 2023
Nella Tunisia che sta colando a picco, il suo campione non solo galleggia, ma vola sulla cresta dell’onda. E conquista due sbalorditive medaglie d’oro e una d’argento.
Altro che meteora del nuoto planetario!
Ahmed Ayoub Ahfnoui, 20 anni, ai campionati mondiali di sport acquatici (The World Aquatics Championships) appena conclusisi a Fukuoka, in Giappone, si è confermato una stella di prima grandezza.
Ha vinto gli 800 metri stile libero (il 26 luglio), i 1500 (il 30 luglio) lasciandosi alle spalle altri due mostri della specialità, l’americano Bobby Finke (23 anni, campione uscente degli 800) e l’australiano Samuel Short (19).
Nella gara dei 1500 ha sfiorato il record mondiale (per mezzo secondo…), ma ha segnato il primato dell’Africa e dei campionati in 14:31:54. E si è affermato come il secondo nuotatore più veloce di tutti i tempi.
Il 23 luglio era giunto secondo alle spalle di Short, nei 400 metri stile libero. Aveva, però, fatto capire che stava affilando le bracciate per conquistare le altre due sfide, fino a poco tempo fa appannaggio dei nuotatori europei, in particolare del nostro Gregorio Paltrinieri, dolorosamente ritiratosi dall’appuntamento giapponese.
E pensare che sul finire di luglio di 2 anni fa, alle Olimpiadi di Tokio quando all’Aquatic Centre, un urlo squarciò il silenzio, i pochi spettatori presenti si chiesero: chi è stato?
Era Ahmed Hafnoui, che a 18 anni diventava il primo atleta africano a conquistare i 400 metri stile libero ad un’Olimpiade. Era la terza medaglia nella storia della Tunisia in piscina. Prima di lui c’era stato solo Oussama Mellouli, ora 39 enne, che aveva dominato i 1500 stile libero nel 2008 a Pechino, e nel 2012 i 10 km in acque libere, a Londra.
Ai Giochi Olimpici di Tokio, Ahmed Hafnoui fu una sorpresa generale, di lui si sapeva poco o niente, esisteva solo una foto su Instagram. Il primo a stupirsi fu proprio lui, che si presentò alla cerimonia di premiazione in maglietta e pantaloncini, come se andasse in spiaggia.
Stupore e meraviglia giustificati, tanto che dopo la prima domanda – ” “ma chi è ? – tutti sentenziarono: dura minga, dura no (per usare un celebre detto), un fruscio di scopa nuova, ovvero scomparirà presto.
Il ragazzone (è alto quasi 2 metri) in effetti il mare Mediterraneo da piccolino non lo vedeva neanche con i binocoli: il suo paese natale, Matlaoui (Al-Mitlawi) sorge nel centro della Tunisia e dista 160 km dalla costa. Matlaoui era conosciuto solo come centro di estrazione dei fosfati e come epicentro di una sanguinosa rivolta nel 2011.
Per sua fortuna Ahmed aveva cominciato a nuotare a Tunisi all’età di 6 anni, spinto dal padre, ex giocatore della nazionale di basket. A 12 anni era entrato in nazionale, a 16 aveva partecipato ai Giochi giovanili di Buenos Aires (ottavo posto), e a 17 anni, nel 2019, ai mondiali Juniores (10 posto). Ma nel settembre scorso la svolta: la sua società polisportiva, Esperance de Tunis, lo trasferisce all’università Bloomington, dell’Indiana, negli States.
“Qui nuovi metodi di allenamento, cui non ero abituato, cura maniacale nei dettagli – l’atleta ha raccontato a Olympics.com – mi hanno trasformato e migliorato>. In particolare, ha confessato Ahmed al sito specializzato SwimSwam deve molto al suo collega egiziano Marwan El Kamash, che però a Fukuoka è andato molto male.
E poi… testa bassa in acqua e pedalare, con un occhio rivolto alla corsia dei competitors: “Ringrazio molto i miei concorrenti finalisti – ha dichiarato sornione dopo le sue sonanti vittorie – mi spingono a dare il meglio di me stesso”
Un campione simile, ora, la Tunisia se lo coccola. Lunedì 31 luglio, all’aeroporto Tunis-Carthage è stato osannato dai familiari, dai tifosi e da una rappresentanza istituzionale di alto livello: Kamel Deguiche, ministro della Gioventù e dello Sport, Rabie El Majidi, ministro dei Trasporti; Mehrez Boussayene, presidente del Comitato Olimpico Nazionale e Hedi Belhassen, presidente della Federazione tunisina di nuoto.
D’altra parte, il Paese ha poco altro da festeggiare. La crisi economica e politica morde.
Il presidente del Tunisian Center for Global Security Studies, Ezzedine Zayani – citato da Al Jazeera – ha ammonito che tre milioni di cittadini rischiano la fame; da mesi si protraggono le trattative con il Fondo monetario internazionale per la concessione di un nuovo programma di aiuti per quasi 2 miliardi di dollari; la libertà di stampa è minacciata. Per non parlare delle masse di migranti che premono dentro e fuori i confini e la politica repressiva e xenofoba del presidente Kais Saied. Il seguitissimo rapper congolese Gandhi Djuna, noto come Maître Gims (37 anni), ha annunciato che il suo concerto, previsto per l’11 agosto a Djerba, in Tunisia, è stato annullato.
Il cantante ha spiegato sui social di aver preso questa decisione a causa della situazione dei migranti subsahariani nel Paese. “Bambini, donne, uomini, espulsi dalla Tunisia alla Libia, vivono in condizioni disumane. Non posso tenere il mio concerto. Non so dove siano le soluzioni. Ma questa estrema angoscia è insopportabile”.
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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