GABON

Inchiodati alla poltrona: dopo il padre al potere dal 1967, ora Ali Bongo corre in Gabon per il terzo mandato

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
10 luglio 2023

Ali Bongo Ondimba, presidente uscente del Gabon, ha annunciato ieri che si presenterà per un terzo mandato alle prossime elezioni, che si svolgeranno il 26 agosto di quest’anno. La Costituzione gabonese non pone limiti ai mandati presidenziali come accade in altri Paesi del continente, dove, per essere rieletti dopo due candidature consecutive, i capi di Stato uscenti sono costretti a ricorrere a un referendum per cambiare la legge fondamentale.

Ali Bongo, presidente uscente del Gabon

Il 64enne capo di Stato è salito al potere nel 2009, dopo la morte del padre, Omar Bongo Ondimba, che ha governato il Paese dal 1967. Nel 2016 Ali è stato rieletto. La famiglia detiene il potere in Gabon da oltre 50 anni e ora Ali Bongo chiede un ulteriore mandato. La sua candidatura dovrà essere ratificata dal suo raggruppamento politico, il Partito Democratico Gabonese (PDG), che si riunirà in giornata.

L’investitura odierna di Bongo rappresenta solamente un atto formale, dal momento che il raggruppamento politico al potere ha chiesto al presidente uscente di ricandidarsi da oltre un anno.

Entrambe le vittorie elettorali di Bongo sono state contestate fortemente dall’opposizione per brogli. La sua rielezione del 2016 aveva scatenato violenti scontri tra manifestanti e polizia.

La candidatura di Bongo per un terzo mandato non è stata data per scontata dopo essere stato è stato colpito da un ictus nel 2018. Il presidente ha poi trascorso tre mesi all’estero per cure mediche, è tornato dopo un tentativo di colpo di Stato, sventato in sua assenza.

Il PDG ha la maggioranza anche in parlamento. In occasione della tornata elettorale del 26 agosto i gabonesi sono chiamati alle urne anche per le legislative, comunali e dipartimentali.

Tutte candidature per la poltrona più ambita dovranno essere inoltrate alla Commissione elettorale entro domani.

Ieri il partito dell’opposizione, Rassemblement pour la patrie et la modernité (RPM), ha scelto il proprio candidato alle presidenziali. E’ l’economista Alexandre Barro Chambrier, ex ministro del Petrolio e in passato vicino al governo. Si è unito all’opposizione nel 2016.

Barro Chambrier, appena ufficializzata la sua nomina, ha parlato ai suoi sostenitori e non sono mancate le sue aspre critiche al governo attuale. “Dopo 14 anni, il Gabon è un Paese a pezzi, saccheggiato, indebitato e impoverito. Il bilancio dell’attuale regime si può riassumere così: zero più zero uguale zero”, ha precisato il rappresentante di RPM.

Alexandre Barro Chambrier è il pronipote del re Denis Rapontchombo, nonché figlio di Marcel Eloi Chambrier, primo pediatra del Gabon ed ex presidente dell’Assemblea nazionale sotto Omar Bongo. Un passato che gli conferisce prestigio, anche se alcuni criticano la sua precedente vicinanza al regime.

Il candidato ritiene che ora sia arrivato il suo momento e per riuscire a vincere le elezioni, dovrà convincere gli altri avversari a schierarsi con lui. “I nostri avversari temono questa dinamica e fanno di tutto per dividerci”.

In Gabon le elezioni sono a turno unico. La campagna elettorale per le presidenziali prenderà il via l’11 agosto prossimo, mentre quella per le legislative, dipartimentali e municipali il 16 agosto. Queste sono le disposizioni ufficiali, a quanto pare, gran parte dei candidati sta svolgendo la propria campagna da oltre un anno.

Gabon è uno dei Paesi più ricchi dell’Africa in termini di prodotto interno lordo (PIL) pro capite, grazie soprattutto al petrolio, al legname e al manganese. Ma, secondo la Banca mondiale, il Paese fatica a tradurre la ricchezza delle sue risorse in una crescita sostenibile e inclusiva. Il Gabon conta poco più di 2,3 milioni di abitanti, eppure un terzo vive al di sotto della soglia di povertà.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
Twitter: @cotoelgyes
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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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