Cornelia I. Toelgyes
5 maggio 2023
Nel giro di 24 ore sono stati attaccati due villaggi nel nord del Benin. Secondo diverse fonti, verso le ore 23.00 del 1° maggio, un folto gruppo di uomini armati non meglio identificati, avrebbe fatto irruzione a Kaobagou nell’area di Kérou, dipartimento dell’Atacora. Il villaggio dista pochi di chilometri dal confine con il Burkina Faso.
Testimoni oculari hanno parlato di almeno cento uomini, armati fino ai denti, che sarebbero arrivati in sella alle loro moto. Quindici abitanti del villaggio sarebbero stati sgozzati, altri tre sarebbero morti a causa di una bomba artigianale. Mentre una decina di giovani sono tutt’ora introvabili. Non è chiaro se si siano nascosti nella boscaglia o se siano stati rapiti dagli assalitori. Secondo alcuni residenti, gli aggressori avrebbero portato via anche parecchi capi di bestiame.
All’indomani dalla barbara aggressione a Kaobagou, sono state sgozzate altre tre persone nel villaggio di Guimbagou, nell’area di Banikoara, dipartimento di Alibori.
Il governo ha dispiegato l’esercito, che sta effettuando controlli a tappeto. Ma secondo il quotidiano francese Le Monde, molte famiglie delle aree colpite starebbero lasciando le proprie case.
Le autorità beninesi tacciono spesso per quanto riguarda gli attacchi che colpiscono la parte settentrionale del Paese, eppure questa volta il presidente, Patrice Talon ha raccontato pubblicamente, anche se con qualche giorno di ritardo, di aver aperto una indagine sui fatti di Kaobagou.
Finora nessuno ha rivendicato i due attacchi, anche se tutti accusano i jihadisti, che da tempo tentano di espandere il loro raggio d’azione verso il Golfo di Guinea.
Intanto il governo del Togo ha esteso per altri 12 mesi lo stato d’emergenza regione delle Savane, dove è stato imposto nel giugno 2022, poi prolungato a settembre fino a marzo 2023.
L’estremo nord del Togo, confinante con il Burkina Faso, dal 2021 è spesso teatro di incursioni jihadiste, ma come per il Benin, la stampa locale è avara nel riportare tali notizie, anche se negli ultimi mesi gli attacchi dei terroristi sono diventati più frequenti.
L’opposizione togolese e la società civile hanno spesso criticato il silenzio delle autorità. A febbraio la Cina, in collaborazione con il Programma Mondiale per l’Alimentazione (PAM), nell’ambito di un piano di assistenza urgente, hanno consegnato cibo agli sfollati della regione delle Savane e di Kara.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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