La vittoria dei kenioti alla maratona di Boston unisce persino i due nemici politici: il presidente Ruto e Odinga

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Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
Boston, 19 aprile 2023

La vittoria di Gino Bartali al Tour de France, nel luglio 1948, il giorno dopo l’attentato a Palmiro Togliatti – secondo una certa narrazione – salvò l’Italia dalla guerra civile.

In Kenya, lunedì 17 aprile, c’è voluto il dominio assoluto degli atleti di Nairobi nella maratona più antica del mondo, quella di Boston, per a far deporre le armi al presidente della Repubblica William Ruto e al suo feroce avversario Raila Odinga.

I due atleti kenioti trionfano alla maratona di Boston: a sinistra, Evans Kiplagat Chebet e Hellen Onsando Obiri

Tra cronaca e mito è bello sottolineare la portata positiva dello sport.Ruto e Odinga, attraverso i loro sostenitori, nel marzo scorso se le sono date di santa ragione in manifestazioni di piazza anche con morti e feriti.
Lunedì si sono trovati uniti nel rendere omaggio a Evans Kiplagat Chebet, 34 anni, e Hellen Onsando Obiri, 33, vincitori rispettivamente nella gara dei 42,195 km maschile e femminile di Boston, edizione numero 127.
Evans, allievo dell’italiano Claudio Berardelli e gestito dal team di Gianni Belladonna, si è ripetuto nella capitale del Massachussets (dopo il trionfo del 2022) col tempo di 2h05’54”. Ha preceduto nettamente il tanzaniano Gabriel Gerald Geay, 27 anni, e l’altro keniano Benson Kipruto, 32 anni, terzo anche lo scorso anno.
Hellen Obiri è originaria di Kisii, a 240 km a ovest di Nairobi, verso il lago Vittoria, è moglie del noto rapper Tom Simon Nyaundi, ed è stata campionessa mondiale dei 5 mila metri nel 2017 e 2019.


A Boston, sulla strada bagnata e sotto la pioggia intermittente con uno scatto mostruoso ha staccato la favorita etiope Amane Beriso, 31 anni, e ha conquistato la sua prima maratona in 2h21’38”.
Di fronte all’esaltante doppietta dei runner keniani sia il presidente Ruto, 56 anni, sia il suo oppositore Odinga, 78, “hanno guidato il Paese nel rendere omaggio – ha scritto il quotidiano The Nation – ai dominatori di Boston”.
“Congratulazioni a Evans, Benson ed Hellen – ha twittato il capo dello Stato – e grazie per aver confermato la supremazia del Kenya nell’Atletica”.
A sua volta Odinga ha scritto : “Ci avete reso orgogliosi con la vostra condotta di gara e con la vostra stimolante vittoria. Well done!”.
In effetti a Boston la supremazia nero-rosso-bianca è straripante: dal 1988 gli uomini hanno vinto 25 volte, le donne 15!
Il presidente Ruto nel suo messaggio non ha voluto dimenticare il grande sconfitto della gara, il semidio della maratona Eliud Chipchoge, bicampione olimpionico (Rio, 2016, Londra 2021) e primatista mondiale della corsa più logorante. Un mito vivente, che nella sua carriera cominciata nel 2013 ha corso 18 maratone e ne ha vinte 15. Non aveva però mai preso parte a questa storica di Boston.

William Ruto, presidente del Kenya

Gli organizzatori gli hanno offerto ben 100 mila dollari per convincerlo a correre. Purtroppo anche le stelle possono cadere. E al 30 km ha alzato bandiera bianca. Tuttavia è riuscito, a quasi 39 anni, a piazzarsi sesto, a 3 minuti dal vincitore con il tempo più alto (per lui) di sempre: 2h09’23”.
Ruto ha comunque voluto rendere onore a quello che è una gloria nazionale e una icona mondiale: Eliud sei the best – gli ha scritto – sei l’ispirazione per le generazioni a sognare oltre il possibile. Hongera (congratulazioni)!”.
L’atleta così ha commentato la sua performance: ”Vivo per i momenti in cui riesco a sfidare i limiti. Non è mai garantito e non è mai facile.Mi sono battuto il più forte che potevo, ma dobbiamo accettare che non era il giorno per alzare l’asticella a un’altezza maggiore”.
Parlando di dollari, la maratona di Boston, che si corre di lunedì in coincidenza con il Patriots Day, si conferma essere tra le più generose: quasi 900 mila dollari in montepremi complessivo. Ai vincitori (senza distinzione di genere) sono andati 150 mila dollari a testa, 75 mila ai secondi, 40 mila ai terzi.
E ora domenica 23 aprile, si disputa un’altra delle più grandi maratone mondiali: quella di Londra, 43esima edizione, con record di iscritti: oltre 58 mila.
I protagonisti di Boston difficilmente ci saranno (Kpichoge l’ha vinta 3 volte). Assicurata però la presenza del secondo uomo più veloce di sempre, Kenenisa Bekele, 40 anni, etiope. E fra le donne la detentrice del record mondiale, Brigid Kosgei, 29 anni, Kenya.
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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