Francesco Cosimato*
Milano 11 aprile 2023
Prima di affrontare le ragioni per le quali pare ci sia stata una rivelazione di informazioni classificate e capire in che modo questo possa avere influito sulle operazioni in corso, bisogna conoscere il concetto di attività informativa sfruttabile militarmente, quello che in inglese si chiama “actionable intelligence”, cioè di quella attività informativa che è in grado di consentire lo sviluppo di specifiche operazioni/attività militari basate su informazioni e identificazioni positive.
Se si viene a conoscere la dislocazione esatta di un obiettivo di interesse militare, questo può dare luogo ad una azione di fuoco per distruggere questo obiettivo, se l’identificazione non è certa, le coordinate non sono precise e non è chiaro per quanto tempo l’obiettivo rimane attivo, l’informazione non è utile allo sviluppo di alcuna operazione specifica.
Oltre all’actionable intelligence, vi sono tanti tipi i documenti informativi che hanno altri scopi, spesso si tratta di valutazioni, apprezzamenti informativi o come si dice in inglese “intelligence assessment”.
Stiamo parlando di documenti in cui gli analisti delle informazioni fanno le loro valutazioni e previsioni su aspetti di ogni tipo inerenti alle operazioni in corso, possono riguardare personalità politiche o militari, unità operative ed enti di supporto e molto altro. In ogni caso si tratta di opinioni che si possono rivelare vere o false.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto notizia del fatto che circa un centinaio di documenti classificati, forse anche di più, sono stati pubblicati sui social network causando un probabile danno informativo agli Stati Uniti ed all’Ucraina. Questi documenti, che non è facile trovare in rete, conterrebbero due tipi di informazioni:
Queste informazioni sono desumibili da molte fonti aperte, tra le quali spiccano il New York Times ed il Washington Post, parliamo di due testate molto importanti, ma che sono classificate come “liberal” e per tal motivo aspramente criticate da molti esponenti repubblicani.
La guerra in Ucraina ha inaugurato l’utilizzo continuo della parola intelligence per operazioni di propaganda, leggiamo infatti spesso notizie che sarebbero fornite dai servizi segreti occidentali.
È superfluo dire che i servizi segreti non lavorano per dare informazioni alla stampa, piuttosto il giornalista che scrive un articolo citando una fonte anonima dei servizi di intelligence potrebbe commettere una scorrettezza perché dietro quella fonte anonima si può nascondere qualsiasi persona e qualsiasi operazione di influenza informativa.
La prima osservazione che mi sento di fare riguarda il tipo di informazioni classificate che sarebbero state rivelate, al di là della loro elevata classifica (top secret) e della indicazione relativa ai soli Stati Uniti (“no foreign nations”), queste informazioni non sono di tipo adatto a condurre specifiche operazioni; quindi, non appartengono alla tipologia dell’actionable intelligence.
La seconda osservazione che mi sento di fare riguarda il fatto che queste informazioni non sembrano tali da influenzare realmente le operazioni militari in corso nemmeno in maniera indiretta, non ci sono, in buona sostanza, elementi che consentano azioni di fuoco o operazioni cinetiche di qualsiasi tipo.
Secondo i media USA, gli organismi informativi statunitensi non sono in grado di determinare chi sia responsabile di questa compromissione informativa, d’altronde, quando dei documenti del genere arrivano su twitter e telegram, poco si può fare.
Secondo i media russi, che citano specifici funzionari, questa rivelazione di documenti è in realtà una operazione di influenza informativa per confondere i russi e disinformare le opinioni pubbliche occidentali.
Personalmente, non ritengo di dovermi unire alla schiera di coloro che hanno ipotizzato fantasiose ricostruzioni di come la perdita informativa si sarebbe verificata e dei suoi scopi, ritengo semplicemente che sia inutile speculare su notizie non verificabili e comunque non interessanti ai fini dello svolgimento del conflitto.
Da oltre un anno riceviamo apparenti dettagliate informazioni dai servizi segreti occidentali circa la salute di Putin, i colpi di stato che avrebbero dovuto verificarsi in Russia, la disastrosa situazione politica ed economica della Russia, le diserzioni in massa dall’Esercito russo, ecc. ecc.. Un anno di conflitto distrugge qualsiasi previsione propagandistica.
Purtroppo, le informazioni che riceviamo dai media mainstream, che sono sempre le stesse da un anno a questa parte, non sono verificabili, non sono credibili e contrastano con lo svolgimento delle operazioni militari.
In ogni caso è evidente che tutte le mattine, quando accendiamo il nostro computer, veniamo assaliti dalle notizie più fantasiose e più interessate. Queste notizie, devo ripeterlo, hanno il solo scopo di influenzare la nostra percezione e non hanno alcuna valenza informativa dal punto di vista militare.
Francesco Cosimato*
f.cosimato@gmail.com
*Generale in congedo con una quasi quarantennale esperienza militare, quattro missioni all’estero e molte attività internazionali. Già Public Affairs Officer in seno alla NATO. Presiede un Centro Studi strategici (www.centrostudisinergie.eu)
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