Sandro Pintus
27 marzo 2023
“Abbiamo un uomo di Dio che lavora per noi. È il mio primo ambasciatore itinerante incaricato di promuovere il marchio Zimbabwe”. Sono le parole di Emmerson Mnangagwa, presidente dello Zimbabwe alla presentazione pubblica di Uebert Angel nominato ambasciatore nel marzo 2021.
“È stato necessario sottoporre questo giovane a una formazione diplomatica. È difficile formare un profeta e ci ha sorpreso che lo abbia fatto bene”, continua il presidente fiero del suo prezioso collaboratore.
Prezioso di fatto perché il compito di Angel è trovare soldi. Gente che porti denaro contante nell’ex Rhodesia disastrata economicamente dall’iperinflazione e dalle sanzioni internazionali. Ma anche dalla corruzione.
E Gold Mafia – un’indagine dell’emittente TV qatarina Al Jazeera – ha scovato diverse bande di contrabbandieri d’oro nell’Africa australe. I centri più importanti sono Zimbabwe e Sudafrica.
In Zimbabwe accende i riflettori su Uebert Angel. Infatti, l’ambasciatore è uno dei protagonisti principali del contrabbando di oro e del riciclaggio di denaro sporco nell’ex colonia britannica.
Lo scoop è di due giornalisti sotto copertura dell’Unità investigativa di Al Jazeera (I-Unit). Interpretano i ruoli del gangster cinese Mr. Stanley e Ms. Sin, consigliere finanziario che contattano l’ambasciatore Angel per ripulire grandi quantitativi di soldi sporchi.
Angel, si dichiara ambasciatore plenipotenziario con l’autorizzazione del presidente Mnangagwa di fare un accordo con Mr. Stanley e Ms. Sin. “Sono in grado di firmare trattati – che saranno vincolanti – con i governi senza coinvolgere direttamente il presidente – dice ai giornalisti – Sono il Numero Due con ampi poteri decisionali dopo il presidente”.
“Volete l’oro, possiamo fare la telefonata subito, ed è fatta – dice Uebert Angel, ai due giornalisti -. Arriverà in Zimbabwe ma non si non può toccare finché non arrivo a casa mia. Quindi, è necessario un piano diplomatico”. La telefonata in viva voce è con Henrietta Rushwaya.
Henrietta Rushwaya è presidente della Federazione dei minatori dello Zimbabwe oltre che nipote del presidente Mnangagwa. Durante una telefonata ha detto ad Angel e ai giornalisti che contrabbandare 100 kg d’oro alla settimana non sarebbe stato un problema.
La proposta da Henrietta prevedeva un investimento iniziale di denaro sporco per 10 milioni di dollari a Fidelity, la raffineria d’oro del governo. Ai clienti viene anche fatto uno sconto del 4 per cento. Per tutta la durata della truffa, cinque milioni vengono trattenuti da Fidelity, i restanti cinque vengono utilizzati per l’acquisto settimanale dell’oro. Che vola a Dubai per essere venduto.
I restanti cinque milioni di dollari vengono usati per comprare oro fino all’esaurimento del contante da riciclare. In questo modo tutto l’oro potrà essere venduto a livello internazionale in cambio di denaro pulito.
La conferma viene data ai giornalisti al telefono sempre da Rushwaya: “Siamo l’unico settore del Paese che paga in valuta estera in contanti”.
Doolan, socio di Uebert Angel, ai giornalisti conferma: “Buona lavatrice, giusto?”. Ovviamente il metallo prezioso non viene preso dalle multinazionali che sarebbero controllabili ma da cercatori d’oro indipendenti.
“Noi siamo quelli del Billion Group, di cui sono proprietario. Ha base in Zimbabwe e opera in Zimbabwe – dice orgogliosamente Angel ai giornalisti -. Quando hai bisogno di un’impresa non ti affidi a qualcuno che non conosci”.
È leader della congregazione Good News Church (Chiesa della Buona Novella) presente in 15 Paesi con 85 sedi. Ha 44 anni, cittadino britannico-zimbabweano, telepredicatore evangelico che si definisce profeta ma è soprattutto un uomo d’affari e un istrione.
Nel 2007, nel Regno Unito, ha fondato la congregazione pentecostale Spirit Embassy, diventata Good News Church nel 2015. La società madre dei suoi interessi commerciali si chiama The Angel Organisation.
Ha scritto una quindicina di libri diventati best-seller tra i quali Il denaro sta arrivando, Il più grande segreto che Dio mi ha rivelato sul denaro, Come sconfiggere il demone della povertà. Titoli che i suoi credenti comprano aspettando il miracolo.
“Alla richiesta di una risposta all’inchiesta – si legge sul sito di Al Jazeera – Fidelity ha negato ogni coinvolgimento nel riciclaggio di denaro o nel contrabbando. Mnangagwa, Angel, Doolan e Rushwaya non hanno risposto alle nostre domande”.
Sandro Pintus
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