Mogadiscio, 21 marzo 2023
Secondo l’ultimo rapporto redatto dal ministero della Sanità di Mogadiscio, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF, la siccità che ha colpito la Somalia, nel 2022 potrebbe aver ucciso 43.000 persone, metà bimbi sotto i cinque anni d’età.
I ricercatori avvertono: questa crisi è ben peggiore dell’ultima grande siccità del 2017-2018 e, nel fascicolo presentato ieri, gli esperti hanno cercato di stimare le morti causate dalla siccità in tutto il Paese.
In base a uno studio condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, il tasso di mortalità potrebbe ancora aumentare nella prima metà del 2023, proiettando il totale dei decessi per tale periodo da 18.100 a 34.200.
“Questi risultati presentano un quadro desolante della devastazione che la siccità ha portato ai bambini e alle loro famiglie”, ha sottolineato Wafaa Saeed dell’UNICEF, durante la presentazione del rapporto.
Sia la Somalia che le regioni confinanti di Etiopia e Kenya sono alla sesta stagione consecutiva di piogge assolutamente insufficienti se non assenti. E, secondo l’ONU i tassi di mortalità più elevati sono stati registrati nella Somalia centro-meridionale, in particolare nelle regioni di Bai, Bakool e Banadir, epicentro della siccità.
Secondo le Nazioni Unite, in Somalia la scarsità di precipitazioni ha portato quasi cinque milioni di persone a una grave carenza di cibo e quasi due milioni di bambini a rischio malnutrizione.
Un nutrizionista del Comitato della Croce Rossa Internazionale, di stanza all’ospedale di Baidoa, nella regione di Bai, ha spiegato: “Spesso i bimbi sono già così deboli quando arrivano all’ospedale che non si può più fare nulla per salvarli. E’ terribile. Altri, invece, muoiono nelle braccia delle loro mamme strada facendo”.
I piccoli, affetti da malnutrizione grave, rischiano di sviluppare anche altre patologie, come diarrea acuta, problemi respiratori, anemia, infezioni cutanee, polmoniti, in quanto hanno le difese immunitarie indebolite. Anche malattie infantili comuni possono diventare rapidamente letali.
Tra gennaio e ottobre dello scorso anno sono stati ammessi 2.395 piccoli pazienti, un numero tre volte più elevato dell’anno precedente. Malgrado tutti gli sforzi messi in campo, nell’ospedale di Badoia sono morti 63 bimbi.
Africa ExPress
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