Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
15 marzo 2023
Nella provincia di Bas-Uélé, nel nord della Repubblica Democratica del Congo, sono stati rapiti 25 adolescenti alla fine di febbraio.
E’ successo nel territorio di Ango, zona confinante con la Repubblica Centrafricana e il Sud Sudan. Un gruppo di 7 uomini armati fino ai denti sono arrivati verso le 22.00 del 28 febbraio scorso e hanno attaccato tre villaggi (Namangu, Zamoi e Banda).
Il commando ha dapprima saccheggiato una decina di case e un negozio, poi, secondo quanto ha affermato un amministratore locale, ha portato via con la forza 25 giovanissimi tra i 12 e 18 anni, tra loro anche diverse ragazze e pare che una fosse pure incinta.
I tre villaggi sono situati in un’area isolata, lontani dal capoluogo del territorio di Ango, una zona molto vasta, controllata da un solo distaccamento militare.
Inizialmente le autorità del luogo hanno puntato il dito su ribelli ex-Séléka (gruppi di ribelli ancora attivi in Centrafrica), ma l’amministratore del territorio di Ango ha il forte sospetto che si tratti invece di uomini del Lord’s Resistance Army (LRA), in italiano, l’Esercito di Resistenza del Signore, un gruppo armato ugandese, attivo anche in altri Stati africani (Repubblica centrafricana, Congo-K, Sudan, Sud Sudan)
“Si sono presentati con in mano due pistole ciascuno. Hanno portato via i nostri giovani. Non chiedono riscatti, hanno bisogno dei maschietti per il loro esercito, mentre le ragazzine subiscono abusi sessuali e sono costrette a diventare le mogli dei loro aguzzini”, ha specificato un amministratore locale.
Le province settentrionali della RDC sono ex roccaforti di LRA. L‘ultimo rapimento messo a segno dal gruppo armato ugandese nella regione risale al 2020.
Già la settimana precedente sono stati portati via 3 uomini in un altro villaggio; sono stati rilasciati poco dopo. Ora le autorità hanno fatto sapere di voler pattugliare l’intera zona per tentare di trovare i ragazzi sequestrati.
Per anni sia l’Uganda che gli Stati Uniti hanno dato la caccia a Joseph Kony, leader della Lord’s Resistance Army in Centrafrica, con un importante dispiegamento di truppe e costi. Nel 2017 i due governi hanno ritirato i loro uomini.
Il gruppo ribelle si è decisamente molto indebolito negli ultimi anni e si mormora che il loro leader sia gravemente ammalato. Sembra che ordini ai suoi uomini di procurare medicinali per curarsi, piuttosto che reperire nuove armi. Si suppone che Kony si trovi ancora in Centrafrica, sempre che non sia già passato a miglior vita.
Nel 2013 e nel 2021, gli Stati Uniti hanno promesso una taglia 5 milioni di dollari per informazioni che possano portare alla cattura di Kony.
Il leader di LRA resta comunque ancora uno dei terroristi più ricercati dalla Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja per crimini contro l’umanità. Alla fine di gennaio, la Corte Penale Internazionale ha fatto sapere di voler confermare i 33 capi d’accusa contro Kony, sperando che in questo modo vengano incentivati gli sforzi internazionali per trovare il fuggitivo più ricercato dell’Africa.
Nel 2021, la CPI ha invece condannato a 25 anni di galera Dominic Ongwen, ex bambino soldato, poi diventato uno dei maggior comandanti di LRA.
LRA è stato fondato verso il 1987, dal fondamentalista cristiano Joseph Kony, con l’intento di rovesciare il governo ugandese del presidente Yoweri Museveni, per instaurare un regime fondato sui dieci comandamenti, anzi un undicesimo è stato aggiunto dal leader: divieto assoluto di andare in bicicletta, pena dell’amputazione di una gamba.
Questo gruppo è ritenuto responsabile di almeno centomila morti, del sequestro di decine di migliaia di minori e di averli trasformati in bambini-soldato; è accusato di torture, matrimoni forzati nonché stupri, per ottenere bambini da trasformare in soldati o in mogli per i soldati. Alle giovani donne spesso venivano tolti i neonati per essere usati come oggetti di scambio.
Kony è nato nel 1961 nel villaggio di Odek, nella provincia settentrionale di Gulu, in Uganda. I suoi genitori, Luizi Obol e Nora Oting, entrambi acholi, (etnia che risiede per lo più il nord dell’Uganda) hanno avuto sei figli ed erano agricoltori.
Il padre era cattolico, la madre anglicana. Kony è stato chierichetto fino al 1976. All’età di 15 anni ha abbandonato la scuola per diventare un guaritore tradizionale.
Nel 1987, all’età di 26 anni, Kony ha fondato l’Esercito di Resistenza del Signore, un’organizzazione fondamentalista cristiana che ha operato nel nord dell’Uganda fino al 2006.
Dal punto di vista ideologico, il gruppo è fondato su un mix di misticismo, nazionalismo acholi e fondamentalismo cristiano. Sosteneva di voler istituire uno Stato teocratico in Uganda, basato sui 10 comandamenti biblici e sulla tradizione acholi.
Tra l’altro Kony si è proclamato portavoce di Dio, sostenendo di essere stato visitato da una schiera di 13 spiriti, tra questi anche un fantasma cinese.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
Twitter: @cotoelgyes
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