Cornelia I. Toelgyes
25 febbraio 2023
Durante la tornata elettorale odierna sono stati segnalati incidenti sparsi, anche se non della portata delle precedenti elezioni. Le scaramucce non hanno comunque compromesso le votazioni a livello nazionale. I nigeriani sono stati chiamati alle urne per eleggere il loro nuovo presidente, nonché 109 senatori e 360 deputati per la Camera dei rappresentanti.
In molti seggi le attese degli aventi diritto al voto sono state lunghe e interminabili, in quanto tantissimi uffici elettorali hanno aperto le porte con grande ritardo, dovuto all’intempestiva consegna del materiale.
La corrispondente di Africa ExPress, Blessing Akele, ci ha inviato alcune foto del suo seggio elettorale alla Oguola (Holy Cross) Primary school a Oredo, nell’Edo state, nella Nigeria meridionale e ci ha raccontato della determinazione della gente nel voler esprime il proprio diritto al voto.
La corrispondente di Africa-ExPress ha preso come esempio una giovane mamma che si è presentata al seggio con una borsa piena di acqua e cibo per sé e il suo bambino. Ha persino portato pannolini e abitini puliti per poter cambiare il suo piccolo. Lei era vestita di bianco e verde, il colori della Nigeria.
Anche questa signora, come milioni e milioni di altri nigeriani, non ha voluto mancare a questo importante appuntamento elettorale.
La gente ha atteso pazientemente davanti ai seggi, perché stanca della situazione, nettamente peggiorata sotto il governo di Muhammadu Buhari, presidente uscente, in carica dal 2015.
La nazione più popolosa del continente è in ginocchio a causa dei molteplici problemi riguardanti la sicurezza: l’insurrezione dei terroristi Boko Haram e dei loro cugini di ISWAP, oltre che ai continui rapimenti a scopo di riscatto, dei conflitti tra pastori seminomadi e agricoltori.
Se si aggiungono anche carenza di denaro liquido, mancanza di carburante e continue interruzioni della corrente elettrica, oltre alla corruzione endemica e povertà estrema, il malcontento della popolazione e il desiderio di un cambiamento radicale è più che comprensibile, tenendo conto che il tasso d’inflazione ha raggiunto il 21,82 per cento lo scorso gennaio.
Secondo la Commissione elettorale nazionale indipendente (INEC), i risultati ufficiali potrebbero essere attesi a partire dalla tarda serata di domenica. Alcuni seggi hanno già iniziato a contare le schede diverse ore fa, mentre in altri le votazioni erano ancora in corso per la ritardata apertura. In 141 seggi elettorali dello Stato meridionale di Bayelsa, ricco di petrolio, il voto è stato rinviato a domani a causa di disordini.
Sono ben 18 i candidati in lizza per la poltrona più ambita del Paese. I tre favoriti sono: l’ex governatore di Lagos Bola Tinubu, 70 anni per il partito al potere, All Progressives Congress (APC), l’ex vicepresidente Atiku Abubakar, 76 anni, corre per il People’s Democratic Party (PDP), principale partito di opposizione, e Peter Obi che di anni ne ha solo 61, in lizza con il Labour Party, ed è molto popolare tra giovani elettori.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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Secondo me, chiunque salira' al governo del paese, sara' il solito corrotto o lo diventera' presto. Mi posso anche sbagliare, lo spero per loro, ma non credo proprio.