21 febbraio 2023
Il ministro per il Turismo del Botswana, Philda Kereng, durante un suo intervento al Parlamento, ha affermato che negli ultimi cinque anni sono stati uccisi 138 rinoceronti. Il numero sarebbe però calato drasticamente lo scorso anno.
Ora è scattato l’allarme, negli ultimi anni il Paese ha perso un terzo della popolazione di questa specie già a rischio. Secondo i dati ufficiali, dal 2013 al 2017, sarebbero stati ammazzati solamente due pachidermi.
Il ministro ritiene che la carneficina compiuta dai bracconieri sia dovuto al continuo aumento della richiesta di corna di rinoceronte sul mercato internazionale; questo commercio illegale viene pagato profumatamente in Cina e in altri Paesi asiatici.
Per la medicina tradizionale cinese, senza prove scientifiche, la polvere di corno di rinoceronte è utilizzata contro il cancro, l’impotenza e altre patologie, ma non solo, è molto ambito anche dai gioiellieri per la creazione di monili preziosi.
La Kereng ha poi sottolineato che molte bande criminali di bracconieri si sono spostati in Botswana da altri Paesi dell’Africa meridionale, visto che, in particolare in Sudafrica, le leggi contro il bracconaggio sono state inasprite.
Inoltre, i ranger continuano a pattugliare senza sosta i parchi nazionali sudafricani, costringendo così i bracconieri a cercare le corna altrove. Infatti, grazie ai nuovi provvedimenti addottati, le uccisioni dei rinoceronti sono fortemente calate nel Paese.
Secondo la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), in Botswana sarebbero rimasti solamente 285 rinoceronti bianchi e 23 neri.
Africa ExPress
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