Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
18 febbraio 2023
In alcuni quartieri della periferia di Conacry, capitale della Guinea, giovedì scorso sono scoppiati tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. La giunta militare al potere ha dispiegato l’esercito per ristabilire l’ordine.
La manifestazione, malgrado il divieto imposto dalle autorità, è stata indetta da Front national de défense de la Constitution (FNDC), collettivo già sciolto in precedenza dal regime al potere. La popolazione è scesa ugualmente nelle strade e nelle piazze per chiedere che venga ristabilito l’ordine costituzionale.
Secondo gli organizzatori, durante gli scontri sarebbe morto un ragazzo di soli 16 anni e una giovane di 19, mentre i feriti sarebbero 58 e oltre 50 le persone arrestate.
I quartieri popolari sono da sempre stati epicentro di proteste sotto i vari regimi che si sono susseguiti nella ex colonia francese a partire dalla fine degli anni 90. Anche lo scorso giovedì sono state erette barricate nelle strade principali.
Il massiccio dispiegamento delle forze di sicurezza ha impedito che i manifestanti si radunassero a Tanerie, nella periferia di Conacry, punto di partenza della marcia di protesta. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, e si è sentito anche qualche sparo. Mentre i giornalisti presenti sono stati picchiati e insultati dai militari, chiamati per dar man forte agli agenti di polizia.
Dopo gli scontri di giovedì, la giunta militare ha minacciato di mettere al bando tutti principali partiti politici.
In un messaggio diffuso alla TV di Stato, il ministro per l’Amministrazione territoriale, Mory Condé, ha dichiarato: “Le organizzazioni politiche e sociali, le cui responsabilità penali saranno accertate durante procedimenti giudiziari da parte delle autorità competenti, saranno poi soggette a sanzioni che vanno dalla sospensione al ritiro delle autorizzazioni”.
Il regime usa il pugno di ferro. Ora si potrebbe aggiungere anche la messa al bando dei raggruppamenti politici, già praticamente inattivi, dopo il divieto di manifestare imposto dalla giunta già nel 2022.
Intanto tre leader di FNDC sono già finiti in carcere insieme a altri numerosi esponenti politici e sono sotto inchiesta giudiziaria, altri si trovano in esilio.
Dal settembre 2021 la Guinea è governata Comité National de Rassemblement et du Développement (CNRD) – la giunta militare che ha rovesciato Alpha Condé – e è presieduta da Mamady Doumbouya. I principali partiti rifiutano il dialogo con CNRD.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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