12 febbraio 2023
Dal 7 febbraio a oggi sono ben 200 le persone che si sono ammalate di una strana febbre emorragica in Guinea Equatoriale, almeno altre otto sono morte.
La notizia è stata resa nota solamente venerdì scorso dal ministro della Sanità ecuatoguineano, Mitoha Ondo’o Ayekaba. Secondo le prime indagini svolte, decessi e contagi sarebbero legati a persone che hanno partecipato a una cerimonia funebre. Altri test saranno inviati in Gabon e a Dakar, Senegal, per avere ulteriori chiarimenti.
Anche Ebola è una forma di febbre emorragica e si teme che il ceppo ancora sconosciuto in Guinea Equatoriale possa degenerare nella terribile malattia.
Per ora duecento persone con sintomi sono state messe in quarantena, mentre sono stati limitati i movimenti attorno a due villaggi, direttamente collegati, all’origine dei contagi. Intanto prosegue la ricerca delle persone che sono entrate in contatto con i malati.
Il Camerun, Paese confinante con la Guinea Equatoriale, da venerdì, dopo le “morti inspiegabili” ha chiuso la frontiera tra i due Stati. Si passa solo per motivi di assoluta necessità e sotto stretto controllo sanitario.
Intanto le autorità mediche camerunensi sono in stato di allerta, pronte per lo screening e un eventuale intervento nei distretti sanitari di Ambam, Kye Ossi e Olamze, tutti confinanti con la Guinea Equatoriale.
“Ma prima di lanciare l’allarme, dobbiamo sapere di quale virus si tratta”, ha spiegato il ministro della Sanità camerunense, Malachie Manaouda. Per il momento Yaoundé ha inviato una équipe specializzata sul campo per effettuare analisi e per collaborare con i colleghi ecuatoguineani.
Nell’attesa di eventuali sviluppi, le autorità camerunensi hanno attivato un numero verde, il 1510, e hanno chiesto alla popolazione residente nei distretti interessati di segnalare qualsiasi decesso o sintomo di febbre emorragica, di non toccare i corpi di persone malate o morte e di animali malati o morti, di lavarsi frequentemente le mani con acqua corrente e sapone.
Africa ExPress
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