Bambini soldato: in Mali l’Onu denuncia un drammatico aumento

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Speciale per Africa ExPress
Luciano Bertozzi
Febbraio 2023

Sono 901 minorenni di età da compresa tra i 4 e i 17 anni (di cui quasi seicento minori di 15 anni) che sono stati reclutati e impiegati in Mali come soldati, nel periodo 1° aprile 2020 al 31 marzo 2022. Lo afferma l’Onu in un recente rapporto del segretario generale Antonio Guterres.

Mali: in aumento i bambini soldato

“Sono sconvolta nel vedere una tendenza crescente di gravi violazioni contro i  bambini in Mali. È richiesta un’azione urgente e determinata da parte delle parti per proteggere i bambini”, ha commentato Virginia Gamba, Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i bambini nei conflitti armati.

“Affinché i bambini mantengano i propri diritti – continua l’esponente delle Nazioni Unite – devono essere liberati da gruppi e forze armate e protetti da altre violazioni e abusi. Ma gli sforzi non possono fermarsi qui. Anche il reinserimento dei bambini nella società è fondamentale per garantire la loro sicurezza e il loro futuro”.

Dietro questi numeri terribili ci sono sofferenze incredibili che segnalano un drastico peggioramento. Il rapporto precedente segnalava quasi la metà dei piccoli arruolati.

I responsabili di questi crimini? I gruppi armati in 661 casi ma anche le Forze Armate di Bamako, accusate di aver arruolato un centinaio di minori, mentre per altri 150 gli autori non sono stati individuati.

I maggiori responsabili sono stati individuati fra le milizie che hanno firmato l’Accordo per la pace e la riconciliazione: Coalition des Mouvements e l’Azawad (CMA), Mouvement National pour la Libération de l’Azawad (MNLA) (146), Haut Conseil pour l’Unité de l’Azawad (HCUA) (127), Mouvement arabe de l’Azawad (MAA-CMA) (43) e appartenenti non identificati della CMA (40). (Azawad è il nome con il quale i tuareg chiamano la loro patria ndr).

L’esercito del Mali ha reclutato 70 minori di 15 anni fra aprile e la fine del 2020 e 89 nel primo trimestre 2022. L’arruolamento è durato da pochi giorni a cinque anni, inoltre a fine 2022, quando è stato scritto il Rapporto delle Nazioni Unite, erano in servizio ancora 88 minorenni

Questi dati evidenziano un fenomeno in costante crescita, nonostante sia vietato anche dal diritto internazionale. Ma non è una novità, le guerre hanno sempre bisogno di carne da cannone per combattere i conflitti degli adulti e i piccoli non protestano, sono facilmente indottrinabili, spesso, se vogliono mangiare non hanno altra scelta.

Del resto, l’assenza di mezzi di sussistenza, di prospettive di un futuro migliore e l’insicurezza alimentare, fanno sì che talvolta siano addirittura le famiglie a incoraggiare i bambini a unirsi alle milizie.

I compiti di questi piccoli guerrieri? Un centinaio sono stati addestrati all’uso di armi, altri come autisti, corrieri, guardie, impiegati ai posti di controllo, in ruoli domestici ed anche per fini sessuali.

Dei 901 piccoli arruolati, 616 sono stati liberati, ma ben 270 sono ancora fra le file dei gruppi armati

Il drammatico fenomeno non colpisce solo i maschietti, anche le ragazzine; almeno 150 di loro, di cui 94 minori di 15 anni sono state reclutate ed utilizzate, con un notevole aumento rispetto al passato.

Mali, bambini soldato

Almeno 16 hanno subito violenze sessuali, per la loro appartenenza ai gruppi armati, mentre le altre sono state utilizzate in cucina per sfamare i combattenti e per cercare la legna.

Alcuni minori sono stati catturati dall’esercito del maliano durante operazioni militari, su un totale di 38 minori 25 sono stati portati in strutture protette statali, come previsto dal protocollo relativo alla liberazione e al trasferimento dei minori associati ai gruppi armati, firmato nel 2013. Altri 13 ragazzi, tuttavia, sono stati detenuti dalle autorità in violazione di tale accordo.

I conflitti hanno sconvolto anche i sistemi sanitari e scolastici in Mali e interessa ben 240 casi: tanti piccoli sono stati privati dei diritti fondamentali alla salute e all’istruzione. Dalla fine di marzo 2022 nel Paese risultano chiuse oltre 1.700 scuole.

Si è registrato anche un notevole aumento di bambini uccisi o mutilati, soprattutto durante gli attacchi di gruppi armati contro i civili. La presenza di ordigni esplosivi improvvisati (IED) e residuati bellici esplosivi (ERW) è stata una delle principali cause di morte o lesioni che hanno colpito 94 dei 408 bambini accertati come vittime di questa violazione.

Come afferma Human Right Watch, il governo di transizione, salito al potere con un colpo di Stato del 2021, ha minato gli sforzi per indagare sulle crescenti accuse di atrocità da parte di attori statali. Inoltre, persiste l’impunità per gli abusi passati e in corso da parte di tutti i gruppi armati.

In questo contesto la presenza della compagnia privata russa Wagner, accusata di numerosi crimini, non fa che aumentare le sofferenze dell’inerme popolazione civile, stretta fra le violenze delle milizie e la repressione delle forze di sicurezza governative.

Bisognerebbe impegnarsi per una soluzione politica. Anni di escalation militare, infatti, non hanno pacificato il Paese. Tutt’altro. La guerra si è diffusa in gran parte maggiore del Paese e ha moltiplicato lutti e distruzioni. Ma il caso dell’Ucraina è esemplare: il mondo sembra capire solo il linguaggio delle armi, vanificando ogni sforzo diverso dal mostrare i muscoli.

Luciano Bertozzi
luciano.bertozzi@tiscaali.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 COMMENTS

  1. Se leggo un artiocolo sul Mali e sui bambini soldato vorrei leggere solo informazioni relative a quel tema. Il riferimento all’ Ucraina lo trovo totalmente fuori luogo. Infilare surrettiziamente le proprie opinioni in articoli che dovrebbero essere puramente informativi lo trovo particolarmente scorretto, antiprofessionale e patetico.

    Francia e America hanno un bel da fare coi loro piagnistei ma quel che succede in molti paesi africani è il risultato del fallimento colonialista francese e inglese.
    A parte pontificare l’ Europa non sa fare niente.
    Purtroppo il cancro del terrorismo rischia di cancellare interi paesi e per questo motivo c’ è l’ esigenza di combattere. Cosa che l’ Europa non vuole fare perché odia sporcarsi le mani.
    Se esiste un qualche genio capace di risolvere quei problemi con quattro chiacchere, si faccia avanti… all’ ONU lo accoglieranno a braccia aperte!

    Il fenomeno dei bambini soldato è uno schifo ma sono quei governi che mietono la loro gioventù senza pietà… inutile dar la colpa ad altri.

    • Non ho ben capito perché si scandalizza e ci accusa di essere scorretti, antiprofessionali e perfino patetici. Purtroppo le guerre sono tutte legate da un filo conduttore: il business del traffico d’armi. In questo contesto il caso dell’Ucraina c’entra eccome ed è semplicemente un esempio (attuale) su come nel mondo cerchi di regolare troppo spesso i conflitti economici con le armi

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