Speciale per Africa ExPress
Cornelia I, Toelgyes
18 gennaio 2023
E’ morto lunedì nella lurida galera di Oveng Azem, a Mongomo, nell’est della Guinea Equatoriale, il dissidente Julio Obama Mefuman, con doppia nazionalità (equatoguineana-spagnola).
Il Movimento per la Liberazione della Terza Repubblica della Guinea Equatoriale (MLGE3R) ha comunicato lunedì che Julio è deceduto, senza però precisare la data e le circostanze della sua morte.
Mentre Simeon Oyono Esono Angue, ministro degli Esteri della Guinea Equatoriale, ha affermato che il detenuto sarebbe morto in ospedale, dove era ricoverato per malattia. Il ministro ha respinto tutte le accuse di tortura nei confronti del dissidente.
Mefuman è stato rapito nel novembre 2019 a Juba, la capitale del Sud Sudan, insieme a altri tre oppositori del regime di Malabo. Sono poi stati caricati sull’aereo presidenziale e sbattuti in una prigione della Guinea Equatoriale.
Tutti e quattro sono membri del MLGE3R, un raggruppamento politico di opposizione in esilio in Spagna e nel 2020 sono stati condannati a lunghissime pene di detenzione.
Oltre al defunto Mefum, anche Feliciano Efa Mangue ha in tasca la doppia nazionalità, mentre gli altri due erano regolarmente residenti in Spagna prima del loro sequestro.
Intanto il ministero degli Affari Esteri spagnolo ha convocato l’ambasciatore della Guinea Equatoriale accreditato a Madrid, per chiarimenti sulle cause della morte di Julio Obama Mefuman, di nazionalità spagnola, e per chiedere la grazia per Feliciano Efa Mangue.
Solo due settimana fa l’Alta Corte di Madrid ha aperto un’inchiesta per rapimento e torture, contro Carmelo Ovono Obiang, uno dei figli del dittatore, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, al potere dal 1979. Oltre a Carmelo sono indagati altri due alti funzionari del regime per gli stessi reati.
Il governo di Malabo, tramite il suo vicepresidente, Teodoro Nguema Obiang Mangue, ha respinto tutti presunti addebiti, accusando la Spagna di ingerenze.
E proprio il vicepresidente, conosciuto da tutti con il nome di Teodorin, ha fatto arrestare il proprio fratellastro, figlio del presidente come lui stesso, Ruslan Obiang Nsue, perché ritenuto responsabile della vendita di un aereo della Ceiba Intercontinental, la compagnia di aviazione statale.
La TVGE, l’emittente televisiva di Stato, ha spiegato che l’aereo, un ATR 72-500, è in Spagna dal 2018 per manutenzione di routine, ma sarebbe stato venduto dal figlio del presidente alla Binter Technic, società che si occupa di manutenzione aeronautica, con sede a Las Palmas.
E’ la prima volta che un membro della famiglia presidenziale finisce in manette. Ruslan, ex segretario di Stato per la Gioventù e lo Sport, è attualmente il direttore di Ceiba Aéroport, dopo essere stato dapprima vicedirettore e poi direttore generale di Ceiba Intercontinental, è ora ai domiciliari.
E Teodorin, che ha dato l’autorizzazione al fermo del fratellastro, nel 2021 è stato condannato in Francia per guadagni illeciti. E’ stato anche tra le persone ricercate dall’Interpol, ma la richiesta del mandato di arresto internazionale è stato cancellata nel 2013.
Con l’arresto di Ruslan Obiang Nsue sembra quindi che si sia aperta una faida interna al regime conosciuto per la sua gestione sanguinaria e tirannica.
Cornelia I. Toelgyes
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