GHANA

Pesca illegale in Ghana: morte, abusi e corruzione sui pescherecci cinesi

Africa ExPress
11 gennaio 2023

Bright Tsai Kweku, un giovane ghanese, ingaggiato come nostromo su un grosso peschereccio cinese con l’incarico  di provvedere ai rifornimenti e all’equipaggio, ha raccontato ai reporter della BBC di essere stato costretto a lavorare tre giorni di seguito senza poter mettere la testa su un cuscino. Gli è stato persino negato il cibo e è stato costretto a bere acqua sporca.

Pesca illegale dei pescherecci cinesi in Ghana

“Ho visto tutto quel che c’è da vedere su quei pescherecci cinesi: corruzione, abusi di tutti generi. I marinai di Pechino hanno persino picchiato e distribuiti calci in abbondanza ai membri dell’equipaggio locale, come se fossero schiavi. Una volta terminate le punizioni corporali, gli hanno persino sputato addosso”.

“Un mio concittadino si è ammalato di colera mentre era sulla nave. I cinesi si sono rifiutati di riportarlo a terra per farlo curare. Il ragazzo non ce l’ha fatta. E’ morto. Un collega è deceduto a causa delle gravi ustioni riportate durante un incendio scoppiato a bordo e un altro è stato colpito mortalmente da un’elica. Nessuna delle famiglie ha ricevuto un indennizzo equo”, ha raccontato Kweku.

Sono solo alcuni esempi di abusi e negligenze delle quali si sarebbero macchiati i grossi pescherecci cinesi che operano a largo delle coste ghanesi.

E’ ancora più scioccante ciò che è avvenuto i primi di maggio dello scorso anno, quando un natante cinese, la MV Comforter 2 è affondata in acque ghanesi durante una tempesta. Nonostante il forte maltempo in atto, l’equipaggio cinese ha chiesto ai pescatori di caricare altro pesce. L’imbarcazione, già stracarica, ha perso il controllo e si è ribaltata proprio per il peso eccessivo in acque troppo agitate.

I soccorsi sono scattati subito, 14 membri dell’equipaggio sono stati salvati, ma 11 restano a tutt’oggi scomparsi, presumibilmente sono annegati. Il corpo senza vita del capitano è stato recuperato.

Altri 10 marinai sono sopravvissuti alla catastrofe, si sono aggrappati a un barile vuoto per quasi 24 ore, prima di essere stati avvistati da un natante, che li ha poi portati in salvo.

MV Comforter 2, peschereccio cinese affondato in acque ghanesi

Uno dei superstiti ha raccontato ai reporter della BBC che non ha ancora superato il trauma di quella notte e anche fisicamente è ancora molto provato. L’ex marinaio ha poi aggiunto che la società ghanese, la Boatacom, ufficialmente responsabile dell’imbarcazione, non gli ha corrisposto alcun risarcimento.

“Avrei bisogno di cure mediche, ma non me le posso permettere, non ho soldi”, ha aggiunto il marinaio.

Kojo Ampratwum, direttore generale della Boatacom, ha spiegato che il fascicolo del naufragio è stato inviato alla società di assicurazioni e ora sono in attesa di proposte di risarcimento.

Non è stato semplice capire chi fossero i proprietari della MV Comforter 2 e delle altre due imbarcazioni che operano in acque ghanesi. Di fatto, la proprietà straniera di pescherecci industriali che operano sotto bandiera ghanese è illegale, ma alcune società cinesi stanno aggirando questa regola attraverso compagnie di comodo nella ex colonia britannica.

Grazie alle ricerche effettuate da Environmental Justice Foundation (EJF) con base nel Regno Unito, si è potuto stabilire che la cinese Dalian Mengxin Ocean Fishery Company è proprietaria della MV Comforter 2 e fa parte della flotta Meng Xin.

La Meng Xin è collegata anche a un altro eclatante fatto di cronaca, la sparizione dell’osservatore della pesca, Emmanuel Essien.

Nel 2018 il governo di Accra ha nominato osservatori della pesca a bordo di tutti i pescherecci da traino industriali che operano sotto bandiera ghanese. Il compito di questi ispettori consiste nel raccogliere dati sulle attività di pesca e denunciare eventuali  pratiche illegali in mare.

Pare che Essien fosse particolarmente attento e minuzioso nel svolgere il compito che gli era stato affidato, talmente scrupoloso da farsi dei nemici, in particolare tra i cinesi.

In un suo rapporto, consegnato il 24 giugno 2019 alle autorità di Accra, ha descritto dettagliatamente le attività illegali praticate. Infine ha aggiunto: “Chiedo umilmente alla polizia di fare ulteriori accertamenti”.

James, fratello dell’ispettore, ha raccontato che la sera del 5 luglio Essien avrebbe cenato con l’equipaggio a bordo del peschereccio Meng Xin 15, poi si sarebbe ritirato nella sua cabina. Ma l’indomani mattina non c’era più traccia di lui. Sparito nel nulla. E ora, dopo oltre tre anni, la famiglia non ha ricevuto ancora spiegazioni sulla scomparsa del congiunto. L’indagine della polizia ha portato a un nulla di fatto: “Non abbiamo constato atti criminali o segni di violenza”.

Ovviamente ora tutti gli osservatori ghanesi che si trovano sui natanti da pesca cinesi sono intimoriti. Uno di loro ha spiegato ai reporter della BBC che paura, negligenza nonché la cultura della corruzione fa sì che molti ispettori sono disposti a accettare tangenti per insabbiare le prove sulla pesca illegale e abusi che si consumano sulle navi della flotta di Pechino.

Il fondatore di EJF, Steve Trent, ritiene che i pescherecci a strascico cinesi violano spesso le leggi e sono un problema in tutta l’Africa occidentale, ma in Ghana il fenomeno è peggiore che altrove.

Le varie inchieste dell’organizzazione britannica hanno messo in evidenza la corruzione sistematica praticamente a tutti livelli. Trent ha sottolineato che sebbene in Ghana qualche progresso sia stato fatto, resta ancora molto da compiere.

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Redazione Africa ExPress

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