Sandro Pintus
14 dicembre 2022
“Decidere di sbloccare 20 milioni di euro a sostegno dell’esercito ruandese senza chiedergli un impegno preventivo e una revoca del suo sostegno a #M23 è inaccettabile!”. Questo affermava l’eurodeputata belga, Marie Arena (Parti Socialiste) in un tweet la settimana scorsa. I 20 milioni sono quelli che il Consiglio Europeo ha destinato al Mozambico per aiutare le truppe ruandesi nella guerra contro i jihadisti. Ma che c’entra un gruppo militare, M23, che opera nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) con un’operazione militare ruandese in Mozambico?
La dritta ci è arrivata da un lettore congolese di Africa ExPress che ci ha avvisato sulle posizioni dell’eurodeputata belga. Non riuscendo a capire cosa c’entrano i fondi europei destinati al Mozambico con il gruppo militare M23 in Congo, l’abbiamo contattata. Senza successo.
L’importo fa parte dei 32 milioni di euro, 12 dei quali vanno alle Forze armate della Mauritania. Le ricerche portate avanti da Africa ExPress ci hanno permesso di ricostruire le motivazioni dell’eurodeputata che è presidente della sottocommissione Diritti umani dell’UE. Arena è contraria all’erogazione dei fondi europei dello Strumento europeo per la pace (EPF) ai militari ruandesi perché hanno creato e gestiscono quel gruppo ribelle.
Bisogna ricordare che un rapporto ONU ha rilevato che il Ruanda ha creato e anche comandato la milizia M23 composto da paramilitari di etnia tutsi. A causa delle pressioni internazionali ha dovuto cessare il suo sostegno ai ribelli. Lo scorso ottobre il gruppo ha lanciato la sua ultima offensiva nell’est della RDC, costringendo a fuggire migliaia di persone.
Il mese scorso ribelli dell’M23 sono andati verso la città di Goma, facendo ritirare l’esercito congolese (FARDC) dall’area. Circa 180.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case.
Marie Arena, con il suo “no” ai 20 milioni di fondi europei ai militari ruandesi in Mozambico sta denunciando l’occupazione ruandese nell’area est della RDC. “Non accettiamo che l’UE sia indirettamente responsabile dell’instabilità nella RDC. I finanziamenti dovrebbero sostenere il perseguimento dei responsabili delle violazioni nel quadro della giustizia nazionale e internazionale”. Queste dichiarazioni dell’eurodeputata sono state riportate dall’agenzia congolese su Facebook
Per confermare il coinvolgimento del Ruanda con i crimini dei miliziani M23, il governo di Kinshasa, il 9 dicembre, ha pubblicato un “libro bianco”. Nel documento sono elencati tutti i crimini commessi dal Ruanda e da M23 sul territorio congolese.
Apprendiamo che l’eurodeputata Arena ha deciso di dimettersi dalla presidenza della sottocommissione dell’Unione Europea per i Diritti umani (DROI). Lo ha ha fatto con un tweet. “A seguito delle rivelazioni di sospetti di corruzione legati al Qatar in @Europarl_EN, e della ricerca di uno dei miei assistenti nell’ambito di questo caso. Ho deciso che non presiederò più temporaneamente le riunioni DROI @EP_HumanRights. Questo finché non sarà fatta tutta chiarezza. Uno dei vicepresidenti sarà incaricato di presiedere le riunioni del sottocomitato. Ho preso questa decisione nell’interesse del lavoro del DROI”.
Sandro Pintus
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Twitter: @sand_pin
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