La svolta epocale del calcio africano: il Marocco vola in semifinale ai mondiali Qatar 2022

Parlare di sorpresa dei Leoni dell’Atlante ormai è sminuente. La squadra è perfettamente organizzata, concentrata, motivata. Ha dimostrato di saper giocare al calcio.

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Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
Nairobi,10 dicembre 2022

È una svolta epocale per il calcio marocchino e africano quella segnata questa sera ai (quanto mai discussi) Mondiali del Qatar dai Leoni dell’ Atlante.

La nazionale di Rabat ha sconfitto per 1-0 il Portogallo, ha fatto piangere Cristiano Ronaldo (ormai gli sconfitti sono sempre e tutti in lacrime), ma soprattutto ha fatto sognare il Maghreb, il mondo arabo, un continente intero.

I leoni dell’Atlante si impongono sul Portogallo e volano in semifinale ai mondiali del Qatar

L’impresa straordinaria è che per la prima volta una rappresentativa africana (e araba, come ci tengono a sottolineare i media arabi, Al Jazeera in testa) ha raggiunto le semifinali dei Mondiali di calcio.

Per male che vada il Marocco sarà la quarta potenza calcistica mondiale. Per bene che vada… si vedrà dopo la sfida decisiva che mercoledì 14 dicembre la vedrà opposta alla Francia, per giocarsi la finale.

In ogni caso da questa sera il sogno e “la storia continuano”, come ha titolato questa notte Moroccoworldnews.com.
Giustamente l’allenatore Walid Regragui, 47 anni, dopo aver mandato a casa il Portogallo, alla stadio Al Thumama di Doha,ha commentato: “Abbiamo battuto una grande squadra. Abbiamo scritto la storia per l’Africa. Prima della partita, ai miei giocatori avevo detto che dovevamo scrivere la storia per l’Africa. E ora sono molto, molto felice”.
La storia è stata scritta, il Portogallo dei campioni, (che ha fatto scendere in campo Cristiano Ronaldo, inutilmente per 40′ del secondo tempo), è stato ridimensionato, così come era successo con la Spagna e con il Belgio.
Parlare di sorpresa dei Leoni dell’Atlante ormai è sminuente, sbagliato è offensivo. La squadra, i cui componenti giocano quasi tutti fuori del Marocco, è perfettamente organizzata, concentrata, motivata. Ha dimostrato di saper giocare al calcio.
A decidere l’incontro di oggi è stato un colpo di testa di uno dei giocatori più esperti, l’attaccante En-Nesyri, 25 anni, ma il protagonista fondamentale si è confermato il portiere Yassine Bounou, 31 anni, non a caso riconosciuto come il miglior numero 1 del match.

La vittoria della squadra africana è stata celebrata, ovviamente, dalla folla di circa 25 mila tifosi in delirio sugli spalti dello stadio Al Thumama.

Stadio Al Thumama, Qatar

Molti spettatori erano qatarioti, l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, d’altra parte, non ha mai nascosto le sue simpatie per i Leoni. Sono numerosi i video che che lo mostrano mentre con la sua famiglia celebra il successo dei magrebini.

In Marocco e nel mondo arabo il fischio finale dell’arbitro è stato un tutt’uno con lo sventolare di bandiere, gente in strada, canti, cortei assordanti di auto. Anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas e del Senegal, Macky Sall, hanno voluto condividere la soddisfazione dell’impresa pallonara, che ha assunto i toni di una orgogliosa rivendicazione di identità e di una forma di riscatto.

In Italia le manifestazioni di giubilo hanno coinvolto migliaia e migliaia di marocchini in molte città, sfidando anche freddo e nebbia, spesso sventolando altri vessilli africani e palestinesi.

A Torino, il punto di raccolta dei festanti è stato corso Giulio Cesare, uno dei quartieri dove la comunità magrebina è più elevata. Così è avvenuto a Roma, dove Centocelle, capitale si è trasformata in una Medina. A Bologna, Piazza Maggiore è stata invasa da bandiere rosse con il pentagramma verde.

A Loreto, nelle Marche, dove è nato il giocatore del Bari, Walid Cheddira, 24 anni, (che è stato espulso nel match odierno) è stata creata una pizza in suo onore.
Almeno 5 mila i fans dei Leoni dell’Atlante che hanno bloccato il centro di Milano e illuminato il cielo con fuochi d’artificio. Un ingente spiegamento delle forze dell’ordine era stato predisposto dalle autorità, anche per evitare il ripetersi di incidenti avvenuti il 7 dicembre dopo il trionfo sulla Spagna.
Il capoluogo lombardo ospita la terza comunità marocchina, dopo quelle rumene e albanesi.
Purtroppo, la festa del popolo magrebino e dei sostenitori italiani, è stata rovinata da un sanguinoso episodio: un tifoso nordafricano è stato accoltellato.
Costantino Muscau
muskost@gmail.com

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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