CAMERUN

L’Aids in Africa colpisce ancora ma in Camerun c’è chi porta un aiuto concreto e volontario

Speciale per Africa ExPress
Marinella Zetti
Dicembre 2022

Il virus dell’HIV, anche se in Italia non se ne parla, non è sparito al contrario continua a circolare e le persone spesso scoprono di essere entrate in contatto con il virus dopo molti anni. Secondo le Nazioni Unite, nel 2021 in Africa delle 200mila nuove diagnosi di HIV giovani donne e adolescenti di età compresa tra 15 e 24 anni rappresentavano il 27 per cento.

Laura Ciaffi e le donne di AFASO

A volte però ci sono anche belle storie. Quella che desidero raccontarvi si svolge in Camerun ed è iniziata nel 2001 con il viaggio di Massimo Cernuschi, medico infettivologo e presidente di ASA-Associazione Solidarietà AIDS, per incontrare Laura Ciaffi che lavorava con Medici Senza Frontiere a uno dei primi progetti di trattamento con antiretrovirali.

Sono passati più di 20 anni da quando ASA- nata nel 1985, prima in Italia a occuparsi di HIV- ha deciso di sostenere economicamente Afaso-Association des Femmes Actives et Solidaires, un’associazione di donne sieropositive di Yaoundè in Camerum. AFASO era une delle poche associazioni di persone positive che osavano parlare in pubblico.

Pauline Mounton, presidente AFASO

Pauline Mounton, presidente e personaggio carismatico dell’associazione, aveva reso una testimonianza a volto scoperto, per quei tempi un gesto di estremo coraggio.

Spiega Pauline Mounton: “Il progetto ASA è diventato operativo nel 2003. Il primo anno abbiamo ricevuto 6mila euro e siamo riuscite ad aiutare 30 bambini. Erano in maggior parte orfani che avevano perduto uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS. In questi 20 anni abbiamo sostenuto più di 2mila bambini. Con il nostro supporto i ragazzi sono riusciti a mantenersi agli studi: sono diventati farmacisti, avvocati, insegnanti, informatici”.

“Non si tratta di beneficienza – continua la donna – ma di un aiuto tangibile che tiene conto delle reali necessità. La Dottoressa Laura Ciaffi, che vive e opera in Camerun, ci ha aiutato a sviluppare il progetto in modo che tanti bambini potessero avere un sostegno concreto. Senza ASA questi orfani sarebbero finiti sulla strada”.

Oltre alla scuola – conclude -stiamo pensando a un supporto psicologico per i ragazzi in difficoltà e poi ci stiamo impegnando affinché lo Stato aiuti i ragazzi dopo gli studi a trovare un impiego”.

Ecco alcune testimonianze di chi ha partecipanto al Progetto.

Marielle Ornella Maguemadjeu ha perso il padre quando aveva 4 anni, ha iniziato a beneficiare del progetto quando aveva 6 anni. A 22 anni ha ricevuto il master in diritto privato. “A sei anni non capivo bene cosa fosse il Progetto, quando sono diventata più grande e ho iniziato a frequentare le scuole superiori, mi sono resa conto della fortuna che avevo avuto a poter studiare. Ogni anno ricevevo una busta con il denaro che mi permetteva di iscrivermi alla scuola e di pagarmi i libri e quanto era necessario per studiare. Io non ho conosciuto le persone di ASA ma è grazie al loro sostegno che sono riuscita a completare gli studi e adesso posso aiutare la mia comunità”.

Il padre di Yvan Tengomo è morto di AIDS quando lui aveva un anno. “Mia madre era disperata e non sapeva a chi rivolgersi, abbiamo sofferto per due o tre anni finché non abbiamo incontrato AFASO che ci ha inseriti nel progetto ASA e abbiamo iniziato ad usufruire degli aiuti per l’educazione. Le responsabili del progetto erano sempre disponibili per noi. Ricordo che nei pacchi realizzati grazie al sostegno di ASA c’erano riso, sapone, olio, quaderni, penne, quaderni e poi vestiti e scarpe. Inoltre, ci davano i soldi per sostenere le spese della scuola e dell’alloggio”.

Donald Arsène Ndongo ha beneficiato del progetto ASA per tre anni, dal 2004 al 2006. “Mia madre era rimasta vedova e non riusciva a prendersi cura di noi. Grazie al contributo di ASA, ho preso la maturità e sono andato all’università dove ho studiato scienze economiche. Nel 2008 ho iniziato a lavorare nel mondo professionale in un’altra città. Nel 2011 sono tornato a Yaoundé e sono entrato in uno studio di professionisti, ho lavorato tanto e acquisito molte competenze, così nel 2016 ho dato una mano ad AFASO a mettere a punto nuovi progetti. Ho imparato che l’istruzione rappresenta una ricchezza ma è importante saper usare bene questa risorsa. Per questo oggi mi impegno per aiutare gli altri”.

Il video completo con le testimonianze delle responsabili di AFASO e dei partecipanti al progetto https://drive.google.com/file/d/1OBrfg8MHEszrFJwF-D4cjyp3wYkqOxh7/view?usp=sharing

Marinella Zetti
marinella.zetti@gmail.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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