Antonio Mazzeo
29 novembre 2022
Droni-elicotteri da realizzare in Turchia su licenza dell’azienda italiana CH7 Heli-Sport S.r.l.? No, grazie.
Dopo la secca smentita dell’amministratore delegato della società con quartier generale a Torino, Claudio Barbero, la presunta azienda partner turca viene diffidata a utilizzare tecnologie e know-how made in Italy per produrre elicotteri ultra-leggeri a pilotaggio remoto da impiegare in ambito civile e militare.
Il 23 novembre scorso, il legale di CH7 Heli-Sport ha inviato una missiva alla società di engineering aerospaziale Titra Technoloji A.S. (con quartier generale Ankara) e alla filiale spagnola del gruppo californiano UAVOS (specialista nella progettazione di droni) per ribadire di “non aver mai autorizzato nessuno a usare il proprio nome e anche know-how per qualsivoglia attività di tipo militare”.
“Alcuni articoli comparsi sui media internazionali riportano la notizia di una nostra partnership, su componenti meccaniche, con Titra Technoloji e UAVOS per costruire droni kamikaze”, scrive l’avvocato della società torinese.
“Noi – aggiunge l legale – non abbiamo mai autorizzato alcuno, anche implicitamente, a utilizzare informazioni tecnologiche specifiche e nostre parti meccaniche per attività che non siano quelle per i voli civili con pilota. Attenzione a chi mette in circolazione fake news sul coinvolgimento di CH7 Heli-Sport S.r.l. in attività militari o civili diverse dai voli civili di elicotteri ultraleggeri con equipaggio umano: se queste false informazioni e questi illeciti tentativi di coinvolgerci in attività non autorizzate continueranno, ci difenderemo nei competenti tribunali civili, amministrativi, politici e penali”.
Copia della diffida di CH7 Heli-Sport è stata inoltrata per conoscenza al ministero della Difesa e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiani. “Una società turca e una americana, in alcuni articoli di settore militare, appaiono utilizzare illecitamente nostre tecnologie destinate a soli scopi civili”, riporta la lettera indirizzata alle autorità di governo.
Il primo a riferire delle “origini italiane” del drone-elicottero dual use di produzione turca era stato l’autorevole sito statunitense specializzato nel settore militare e industriale DefenceNews. Nell’articolo pubblicato il 24 ottobre 2022, il corrispondente Burak Ege Bekdil affermava che il regime di Recep Tayyp Erdogan era pronto a finanziare la produzione da parte di Titra Technoloji di velivoli ad ala rotante a pilotaggio remoto e droni-kamikaze per il mercato nazionale e l’esportazione.
“Denominato Alpin, il drone-elicottero sarà prodotto in dieci esemplari all’anno presso lo stabilimento industriale di Ankara-Kaharamanzakan – specificava DefenseNews, aggiungendo -L’Alpin è basato sull’elicottero italiano ultraleggero con equipaggio umano Heli-Sport CH-7 (…) Il governo turco ha promesso di acquistare la piattaforma dopo i test sperimentali e potrebbe esportare il drone-elicottero ai paesi alleati quando sarà collaudato in combattimento”.
La notizia veniva poi rilanciata da alcune testate turche e – negli Stati Uniti d’America – da The Defense Post. In Italia è stata Africa ExPress a fornire un’ampia copertura sulla vicenda, mettendo così in allarme gli ignari titolari dell’azienda torinese chiamata in causa dal complesso militare-industriale turco.
“L’Alpin sarà un sistema a pilotaggio remoto che potrà essere impiegato a fini civili ma soprattutto per missioni bellico-militari di intelligence e ricerca e soccorso”, hanno dichiarato i manager di Titra Technoloji A.S.. “Il velivolo è pronto ad eseguire ogni compito, di giorno e di notte, sul mare o sulla terra, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche avverse”.
Lo sviluppo del drone-elicottero ha preso il via nel 2019 a seguito di un accordo sottoscritto da Titra e dalla società statunitense UAVOS; nello specifico si prevedeva la “conversione” dell’ultraleggero CH-7 in elicottero a pilotaggio remoto, così come l’avvio di programmi congiunti di formazione e manutenzione. Il primo test di volo è stato effettuato nel dicembre del 2020 nei cieli della Turchia.
A rafforzare il ruolo della società con sede ad Ankara nel sempre più redditizio e militarizzato settore dei velivoli senza pilota, nel maggio 2022 è stato sottoscritto un accordo di cooperazione strategica con il gruppo industriale argentino Cicare, leader internazionale nella produzione di elicotteri “leggeri” e a “uso sportivo”. “Questo accordo ci consentirà di accrescere la nostra quota di mercato in Turchia, Medio oriente e nord Africa”, ha enfatizzato Juan Cicare, presidente del consiglio di amministrazione della società latinoamericana.
“Puntiamo a produrre e vendere gli elicotteri Cicare alla Turchia e ai Paesi della regione e a fornire loro i necessari servizi di supporto”, ha dichiarato il responsabile esecutivo di Titra Technoloji, Davut Yılmaz. “Grazie all’agreement con Cicare, porteremo il processo di trasformazione degli elicotteri pilotati dall’uomo in elicotteri senza pilota, che abbiamo avviato con l’Alpin, ad un livello più avanzato. Faremo da distributore e centro servizi degli elicotteri Cicare nel campo dell’aviazione civile e sportiva in Turchia e nei Paesi vicini, e assicureremo che le parti critiche di questi elicotteri siano prodotti localmente in futuro”.
Cicare progetta e produce elicotteri ultraleggeri con un peso che varia da 115 kg (il modello CH-4) a 1,400 kg (il CH-14). Un prototipo di CH-14 è stato presentato all’esercito argentino nel 2007 ma il supporto finanziario necessario al suo sviluppo è stato successivamente sospeso dalle autorità militari di Buenos Aires.
Antonio Mazzeo
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