Sandro Pintus
17 novembre 2022
“È con grande onore che annuncio l’avvio della prima esportazione di GNL (gas naturale liquefatto, ndr)” – ha dichiarato il presidente mozambicano, Filipe Nyusi -. L’annuncio presidenziale, dato il 13 ottobre, segna un importante traguardo per il Mozambico ed ENI che opera all’estrazione nel giacimento Coral Sul dell’Area 4. Un traguardo considerevole vista la situazione di guerra a Cabo Delgado contro i jihadisti di Al Sunnah wa-Jammà che dall’ottobre 2017 attaccano l’area dei giacimenti.
“Questo primo carico rappresenta un nuovo e importante passo nella strategia di ENI – ha affermato l’amministratore delegato Claudio Descalzi – ENI fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture”. Un riferimento chiaro al blocco dell’importazione del gas russo per la guerra in Ucraina. “Nel contempo supportiamo una transizione energetica equa e sostenibile. Continueremo a lavorare con i nostri partner per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico”. Il primo carico, estratto dalla nave Coral Sud FLNG, è partito con destinazione Regno Unito, Europa.
La Coral Sul FLNG è il primo liquidificatore galleggiante di gas naturale in acque profonde africane. È una piattaforma fluttuante fatta costruire da ENI in Korea del sud nei cantieri Samsung Heavy Industries. Dopo 45 giorni di navigazione, il 5 gennaio scorso è arrivata in Mozambico, nel Bacino del Rovuma. La piattaforma è ancorata a 2.000 metri e comprende un pozzo e un impianto di liquefazione del gas naturale. ENI, per la speciale imbarcazione parla di misure extralarge: 432 metri di lunghezza, 66 di larghezza e un peso totale di circa 220mila tonnellate. Gli alloggi, disposti in otto piani, possono ospitare 350 persone. Questo gigante ha una capacità di produzione equivalente a 3,4 milioni di tonnellate di GNL all’anno delle 450 miliardi di metri cubi del giacimento Coral. Le navi, per caricare il gas, attraccano direttamente sulla piattaforma, senza bisogno di arrivare a un porto.
La multinazionale italiana, operando off-shore, è l’unica azienda petrolifera che ha potuto rispettare i tempi previsti nei giacimenti di gas assegnati. A causa dell’insurrezione armata a Cabo Delgado le attività a terra per l’estrazione del gas di Palma, nel Bacino del Rovuma sono ferme. L’attacco jihadista a Palma, nel marzo 2021, ha costretto la multinazionale francese TotalEnergies a congelare il progetto da 20 miliardi di dollari. ExxonMobil, invece, ha tagliato gli investimenti del 30 per cento. Le due multinazionali petrolifere riprenderanno l’attività quando sarà garantita la sicurezza dell’area.
Il gigante energetico italiano è l’operatore delegato del progetto Coral. Nell’area 4 opera la Mozambique Rovuma Venture S.p.a. È una una joint venture costituita da ENI, ExxonMobil e CNPC, che detiene una quota del 70% nel contratto di concessione, esplorazione e produzione. Gli altri partecipanti dello sfruttamento del giacimento, con il 10 per cento ciascuno, sono Galp, KOGAS e Empresa Nacional de Hidrocarbonetos E.P.
Sandro Pintus
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