MOZAMBICO

Altra mattanza in Mozambico: jihadisti decapitano civili e attaccano le miniere di rubini

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
29 ottobre 2022

Continua la mattanza dei tagliagole jihadisti a Cabo Delgado, estremo nord del Mozambico. Tra il 17 e il 18 ottobre i terroristi, con uniforme militare delle Forze armate mozambicane (FADM) hanno attaccato diversi villaggi. Almeno undici persone sono state decapitate e, secondo rapporti non verificati, sono stati trovati almeno una quindicina di corpi smembrati.

ISIS-Mozambico nella lista nera degli USA

I terroristi, secondo Cabo Ligado ong che monitora il conflitto, nelle passate settimane hanno avuto una pesante attività tra Ancuabe, Chiúre e Macomia. Si tratta del gruppo di jihadisti di Al Sunnah wa-Jammà (ASWJ) che dal 2017 semina morte e terrore a Cabo Delgado. Dal 2019 sono affiliati all’ISIS e, dagli Stati Uniti, perché considerati “terroristi globali particolarmente pericolosi”, inseriti nella lista nera come ISIS-Mozambico.

Rubini

Attacco alle miniere di rubini

Quasi completamente espulsi dalle aree dei giacimenti di gas naturale liquido di Palma, al confine con la Tanzania, ora attaccano a sud-ovest. La mattina del 20 ottobre hanno assalito le miniere di rubini dell’area di Montepuez, 200 chilometri a ovest di Pemba, capitale delle provincia. Una ventina di uomini armati hanno fatto irruzione nella miniera di rubini Gemrock, di proprietà indiana. Hanno iniziato a sparare mettendo in fuga il personale e hanno distrutto una dozzina di veicoli, attrezzature minerarie, generatori e alloggi.

Il giacimento di pietre preziose si trova nel distretto di Ancuabe, sempre a Cabo Delgado, a una decina di chilometri dalla Montepuez Ruby Mining (MRM). Le miniere di Montepuez sono considerate il più grande giacimento di rubini del mondo.

Non ci sono state vittime ma, per motivi di sicurezza, tutti e due gli impianti sono stati chiusi. L’attacco alle miniere ha tutta l’aria di essere una prova di forza dei terroristi. Espulsi dai giacimenti di gas con l’intervento delle truppe ruandesi e della missione SADC – Missione militare in Mozambico (SAMIM) – si sono spostati a sud-ovest.

Foto satellitare della Montepuez Ruby Mining (Courtesy: GoogleMaps)

Militari ruandesi e missione SAMIM

Le Forze armate mozambicane (FADM) stanno combattendo il terrorismo di Cabo Delgado dall’ottobre 2017 con magri risultati. Grazie all’accordo bilaterale tra Maputo e Kigali da maggio 2021 a Cabo Delgado sono operativi un migliaio di soldati del Ruanda in aiuto alle FADM.

Da 14 mesi, in soccorso al Mozambico la missione SAMIM è presente con circa 2.000 militari, la maggior parte dei quali sono sudafricani. Inoltre, Stati Uniti e Unione Europea stanno aiutando le Forze armate mozambicane nella formazione militare. La situazione è migliorata nell’area dei giacimenti di gas ma non è ancora sotto controllo e ISIS-Mozambico si muove costantemente.

Cabo Ligado, conferma che dal 2017 al momento in cui scriviamo, nel conflitto di Cabo Delgado si contano 4.344 morti dei quali 1.911 civili. Dati dell’Alto commissario ONU per i rifugiati attestano quasi un milione di rifugiati.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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