Bombe sui quartieri residenziali in Tigray: colpito un asilo e le suore lanciano da Africa Express un appello alla pace

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Africa ExPress
27 agosto 2022

La guerra in Tigray è ripresa in grande stile con il suo contorno di orrori e atrocità. Ieri aerei governativi hanno bombardato il centro abitato di Makallé, il capoluogo della regione. E’ stata colpita un’area destinata a parco giochi per i bambini situata in un quartiere residenziale.

Si parla di diversi morti e feriti, alcune in modo grave. Un compito arduo per i medici prestare soccorso alle vittime. Negli ospedali mancano medicinali e materiale sanitario.

Questa mattina Africa ExPress ha ricevuto un accorato appello dalla religiosa Medin Tesfay, dell’ordine delle Suore della Carità, congregazione che opera nel Tigray e che ha confermato il bombardamento di ieri a Makallé.

Nel suo messaggio la suora ricorda le atrocità commesse nella regione dal novembre 2020, la sofferenza dei residenti e la situazione umanitaria a dir poco catastrofica.

Infine chiede di che vengano messi in atto tutti gli sforzi possibili affinché gli aiuti umanitari possano arrivare nel Tigray, per evitare ulteriori sofferenze e perdite di vite umane.

Kibrom Gebreselassie, direttore dell’Ayder Hospital a Makalle, ha comunicato su twitter che nell’attacco di ieri sono morte di 4 persone, tra questi due minori, e il ferimento di altri 9. Mentre il dottor Amanuel, un medico dello stesso ospedale ha raccontato che altre tre salme sarebbero state portate nel nosocomio: una mamma con il figlio e un’altra persona non ancora identificata.

Attacco aereo a Makallé, Tigray, Etiopia

La tregua, che durava da 5 mesi, è stata interrotta il 24 agosto 2022 e così nel Tigray sono riesplosi i combattimenti. Da una parte i militari governativi etiopici e i loro alleati, tra l’altro le forze speciali dell’Amhara e le milizie volontarie del FANO (gruppo giovanile armato sempre Amhara), entrambe addestrati da istruttori messi a disposizione dal dittatore dell’Eritrea Isaias Aferworki, dall’altra le truppe del TDF (Tigray Defense Forces).

Entrambi contendenti si accusano vicendevolmente di aver rotto il cessate il fuoco e ripreso il confronto militare

La TV del Tigray, controllata dalle autorità locali, ha mostrato alcune foto dell’area colpita a Makallé, mentre vengono estratti corpi smembrati, accusando il governo di Abiy Ahmed, primo ministro dell’Etiopia e Premio Nobel per la Pace 2019, dell’attacco aereo.

I funzionati tigrini hanno definito l’attacco aereo “un’aggressione sadica e senza cuore.Questo regime vizioso ha superato se stesso con l’attacco deliberato di oggi a un edificio per bambini”, c’è scritto in un comunicato.

Una organizzazione che si occupa di aiuti umanitari ha confermato di aver sentito un’esplosione e tiri sparati dalla contraerea nel primo pomeriggio di venerdì.

Il portavoce del governo di Addis Abeba, Legesse Tulu, ha dichiarato che le notizie sulle vittime civili sono “bugie e drammi inventati” e ha negato categoricamente attacchi a strutture civili. Le forze etiopiche si concentrerebbero unicamente su postazioni militari.

“La nostra aeronautica sta semplicemente rispondendo agli attacchi lanciati contro l’Etiopia, prendendo di mira solo siti militari – ha dichiarato il servizio di comunicazione del governo -. Il terroristi del Tigray hanno cominciato a lasciare per le strade falsi body bag (sacchi dove si sistemano i cadaveri prima di portarli al cimitero o al forno crematorio) per dimostrare che l’aviazione ha attaccato i civili”.

Sta di fatto che anche a gennaio droni armati hanno colpito in piena notte una scuola, adibita a rifugio per gli sfollati, a Dedebit, nel nord-ovest, vicino alla frontiera con l’Eritrea. Allora il bilancio fu pesante: 56 morti e almeno una trentina di feriti.

Africa ExPress non ha potuto verificare indipendentemente le notizie che giungono dal Tigray. Non ci sono giornalisti sul campo e anche i nostri stringer non sono riusciti ad arrivare laggiù.

Africa ExPress
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