18 agosto 2022
Un’epidemia di morbillo ha già ucciso 157 bambini nello Zimbabwe e il numero dei contagi continua a crescere a dismisura.
Lunedì scorso il governo di Harare ha reso noto che sono stati registrati oltre 2.000 casi negli ultimi giorni. Le autorità sanitarie del Paese hanno detto che la responsabilità della rapida diffusione del virus sarebbe dovuto ai raduni che si tengono per lo più nei mesi di luglio e agosto, organizzati da alcune sette religiose
Monica Mutsvangwa, ministro dell’Informazione di Harare, comunicato che l’epidemia ha avuto inizio nella provincia di Manicaland, al confine con il Mozambico. Lì sono stati diagnosticati 1.270 casi. Martedì scorso si sono contati 122 decessi.
Il ministero della Salute ha rilasciato una dichiarazione domenica scorsa, nella quale sostiene che ora l’epidemia si sta diffondendo in tutto il Paese e finora avrebbe raggiunto un tasso di mortalità del 6,9 per cento.
Nessuna delle vittime, sempre secondo il ministero della Sanità, sarebbe stata vaccinata contro il virus, che provoca febbre altra e un rush cutaneo. Il morbillo è una malattia esantematica altamente contagiosa, che, nei casi più gravi può portare alla morte o causare perdita della vista, dell’udito, o/e danni cerebrali permanenti.
Ora il governo sta cercando di mettere in atto un programma di vaccinazione, volto a immunizzare tutti i minori dai 0 ai 15 anni, con l’aiuto e la collaborazione di agenzie della Nazioni Unite, cioè UNICEF e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Inoltre, le autorità stanno cercando di coinvolgere anche i leader tradizionali e religiosi affinché sostengano il programma di vaccinazione varata da governo. Un punto importante, perché le sette proliferano in ogni parte del Paese, è gran parte di esse sono contrarie a tali immunizzazioni.
Nello Zimbabwe alcune sette di chiese apostoliche vietano ai loro seguaci di sottoporsi a vaccinazioni o a qualsiasi trattamento medico. Queste chiese attirano milioni di fedeli con la promessa di guarire le malattie e di liberare le persone dalla povertà.
E July Moyo, a capo del dicastero dei Governi locali, ha sottolineato che sono state mobilitate risorse per far sì che i bambini vengano vaccinati prima dell’apertura delle scuole.
Africa ExPress
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