Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
17 agosto 2022
Un giorno dopo il ritiro dei militari francesi di Barkhane dal campo di Gao, l’ultimo baluardo di Parigi in Mali, caschi blu tedeschi e britannici della missione ONU nel Paese (MINUSMA) hanno registrato l’arrivo di forze russe, all’aeroporto della città maliana.
Secondo quanto riporta Der Spiegel (autorevole giornale tedesco), citando una nota inviata dal comando della missione tedesca nella ex colonia francese, alla commissione Difesa del Bundestag, si evince che sono stati avvistati due velivoli per il cosiddetto supporto aereo ravvicinato, un EMB 314 Super Tucano e un L39 Albatros (jet arrivati da Mosca pochi giorni fa).
Solo due ore più tardi i caschi blu hanno avvistato anche 20-30 persone con uniformi militari non in dotazione alle forze armate del Mali (FAMa), mentre scaricavano equipaggiamento da un aereo maliano.
Nel documento inviato alla commissione Difesa tedesca è stato evidenziato che si tratta quasi sicuramente di membri delle forze di sicurezza russe, L39 dovrà essere pilotato da uomini di Mosca, in quanto i militari dell’aeronautica di Bamako non sono ancora stati addestrati per l’utilizzo di questo tipo di aeromobile.
E mentre era ancora in atto la smobilitazione dei francesi, che da mesi non sono più intervenuti durante gli attacchi dei jihadisti in Mali, il raggruppamento terrorista Gruppo di sostegno dell’Islam e dei musulmani (GSIM), affiliato a al-Qaeda, in un comunicato di sabato scorso ha dichiarato di aver ucciso 4 mercenari del gruppo russo di Wagner durante un’imboscata al centro del Mali.
Nel messaggio postato su az-zallaqa – piattaforma di propaganda dei terroristi – recuperato dal sito “SITE” (ONG statunitense che traccia le attività online di organizzazioni suprematiste e jihadiste), c’è scritto: “Un gruppo di mercenari di Wagner è uscito in moto dal villaggio di Djallo, nella zona di Bandiagara (centro del Mali). Mentre si dirigeva verso le montagne, i soldati di Allah, che li stavano cercando, sono riusciti a uccidere 4 di loro, gli altri si sono dati alla fuga”.
Az-zallaqa (Al-Zallaqa) prende il nome dallaBattaglia di Sagrajas, Spagna, del 23 ottobre 1086, durante la quale i musulmani almoravidi – dinastia berbera proveniente dal Sahara – di Yúsuf ibn Tasufín sconfissero le truppe cristiane di Alfonso VI de León.
L’uccisione dei paramilitari russi è stata confermata anche a France Presse da due politici locali, nonché da una fonte ospedaliera, mentre FAMa non ha rilasciato nessun commento. Già alcuni mesi fa lo stesso raggruppamento aveva annunciato la cattura di mercenari russi.
Messi praticamente alla porta dalla giunta militare al potere in Mali, in questi ultimi sei mesi i francesi hanno consegnato le loro basi a FAMa e hanno trasferito oltre 4.000 container e un migliaio di veicoli, tra questi un centinaio di blindati. Barkhane resterà attiva nella lotta contro i terroristi nel Sahel con 2.500 uomini.
E il 15 agosto sono partiti gli ultimi uomini di Barkhane in un convoglio, composto da una cinquantina di veicoli blindati sui quali hanno viaggiato per lo più legionari e paracadutisti di marina del gruppo di combattimento “Monclar“. La carovana ha lasciato Gao per raggiungere il campo dell’esercito francese in Niger, al confine con il Mali.
Il governo nigerino ha accettato di mantenere una base aerea a Niamey e di sostenere le operazioni militari al confine con il Mali con l’appoggio di 250 soldati.
Il Ciad continuerà a ospitare una base militare francese a N’Djamena e Parigi spera di riuscire a mantenere un contingente di forze speciali a Ouagadougou, la capitale burkinabé.
Cornelia I. Toelgyes
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