16 agosto 2022
E’ scattato un nuovo allarme per i pinguini in Sudafrica, già a rischio di estinzione.
Fino a non molto tempo fa l’isola di Saint-Croix, nella baia di Algoa, nota anche come Baia di Nelson Mandela, in Sudafrica, ospitava la più grande colonia riproduttiva di pinguini al mondo.
Sei anni fa il governo di Pretoria ha autorizzato alle navi di fare rifornimento in mare, una pratica nota con il nome di bunkeraggio offshore, nella baia di Algoa, situata in una trafficata rotta di navigazione.
Da allora è iniziata una moria di pinguini senza precedenti. “Quest’anno siamo a 1.200 coppie riproduttive a St Croix, rispetto alle 8.500 coppie del 2016, con un calo che corrisponde quasi all’85 per cento da quando è iniziato il bunkeraggio in Sudafrica”, ha precisato ai reporter della Reuters, Lorien Pichegru, direttore di Coastal and Marine Research Institute dell’università Nelson Mandela .
L’inquinamento acustico è il maggiore responsabile della scomparsa dei pinguini sudafricani. Il Spheniscus demersus Linnaeus è il nome scientifico di questi uccelli marini ma la gente li chiama Jackass, cioè somari, perché comunicano tra loro con un raglio simile a quello degli asini.
Il nuovo studio, pubblicato il 10 agosto 2022 sulla rivista “Science of the Total Environment“, ha evidenziato l’impatto dell’inquinamento acustico causato dal traffico marittimo sugli uccelli marini e le conseguenze delle attività di bunkeraggio offshore sui livelli di rumore sottomarino.
Lorien Pichegru ha precisato che i pinguini delle isole St Croix hanno difficoltà a riprodursi a causa di una serie di problemi, tra questi anche la pesca industriale, che riduce notevolmente la quantità di pesci, crostacei e calamari dei quali sono ghiotti.
Per raggiungere le loro prede, i “Jackass” sono capaci di immergersi a notevoli profondità, anche per tempi molto lunghi ed è proprio qui che entra in gioco il bunkeraggio, in quanto il livello di rumore, già elevato, è alquanto aumentato dal 2016.
Già da tempo gli scienziati hanno scoperto che livelli elevati di rumore influiscono negativamente e in modo incisivo sulla capacità degli animali marini di individuare e catturare le prede, di comunicare o di orientarsi correttamente.
Nel 2016 l’Autorità per la sicurezza marittima del Sudafrica (SAMSA) ha assegnato alla Aegean Marine la prima licenza di operatore di bunkeraggio offshore del Paese. In seguito sono state assegnate altre due licenze a SA Marine Fuels e Heron Marine rispettivamente nel 2018 e nel 2019.
Aegean, che ora opera con il nome di Minerva, è interamente controllata da Mercuria (Mercuria Energy Group Ltd , società commerciale multinazionale di materie prime con sede in Cipro) e Heron Marine, una filiale di Trafigura, mentre SA Marine Fuels è controllata a maggioranza da Oryx Energies (un gruppo di aziende svizzere, la cui maggioranza è detenuta dal gruppo di investimento privato AOG Energy).
Finora, secondo quanto ha riferito Reuters, Trafigura, Minerva e Oryx Energies non hanno voluto rilasciare nessun commento.
Mentre un funzionario di SAMSA ha fatto sapere che le licenze, in vigore dal 2019, potrebbero essere revocate solamente l’anno prossimo, quando le autorità portuali sudafricane avranno completato la valutazione sull’impatto ambientale.
Già nel 2019 gli ambientalisti avevano chiesto il divieto del bunkeraggio nella baia, dopo il ritrovamento di oltre 100 pinguini e altri uccelli marini completamente ricoperti di petrolio. Durante l’azione di rifornimento in mare (bunkeraggio), il 6 luglio dello stesso anno una nave battente bandiera liberiana, aveva perso 400 litri di carburante . E non si è trattato del primo incidente del genere.
Africa ExPress
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