George Pagulatos, il greco icona di Khartoum per i giornalisti, proprietario e manager dell’affascinante Hotel Acropole ci ha lasciato

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Speciale Per Africa ExPress
Massimo A. Alberizzi
Milano, 3 luglio 2022

“Oh my God! What a pity! I talked to him few weeks ago! We all lose an historical reference in Khartoum, kind, gentlemen, polite and an unparalleled source! A friend has gone!” (“Oh mio Dio! Che peccato! Ho parlato con lui poche settimane fa! Perdiamo tutti un riferimento storico a Khartoum, gentile, garbato, educato e una fonte impareggiabile! Se n’è andato un amico!”).

Così ho reagito questa mattina quando ho risposto a un twitt di Philip Davies, impareggiabile amico cameraman della BBC, che mi ha annunciato la morte di George Pagulatos, lo straordinario manager e proprietario dell’hotel Acropole a Khartum. L’ho conosciuto nel 1987 quando per la prima volta ho visitato la capitale sudanese. E da allora quando passavo di li soggiornavo nel suo albergo. Di tanto in tanto gli telefonavo da Milano o da Nairobi.

George Pagulatos con la moglie Eleonora

Albergo? No, no. In realtà era una comunità dove si ritrovavano tutti gli stranieri (giornalisti, diplomatici dell’ONU, operatori di NGO) che soggiornavano a Khartum in quel momento. Ogni volta si formavano gruppi che diventavano amici (ma anche complici) che si scambiavano idee, informazioni e impressioni.

Ubicato in un palazzo coloniale (non certo spettacolare) nel centro di Khartoum non era certamente una struttura di super lusso, ma era affascinante. Li potevi trovare tante cose che per esempio non trovavi all’Hilton (ora ha cambiato proprietà ed è collassato), tranne la vista superba dell’albergo internazionale, alla confluenza dei due bracci del Nilo (azzurro a destra, bianco a sinistra).

Accanto a George a organizzare l’albergo e rispondere alle esigenze degli ospiti, sempre la moglie Eleonora e uno stuolo di camerieri, rispettosi e sempre attenti.

L’ultima volta ho sentito George al telefono qualche mese fa, quando il veneto Marco Zennaro era stato arrestato a Khartoum. Dopo essere finito nelle non invidiabili carceri sudanesi, Zennaro, rilasciato ma con obbligo di non partire, si era trasferito nell’albergo di George.

Al solito Pagulatos era stato garbato e mi aveva fatto parlare con l’italiano.

Addio George, la mia prossima visita a Khartoum non sarò più la stessa.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
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