AFRICA

Kenya, il popolo Sengwer sfrattato teme il genocidio in nome della conservazione della natura

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 1° luglio 2022

“Se volete fare conservazione, la prima cosa è garantire i diritti territoriali di noi sengwer e di altri popoli indigeni. Se i nostri diritti non saranno rispettati, della foresta non rimarrà nulla”. Sono alcune parole significative di una lettera mandata dai sengwer della foresta di Embobut, Kenya, a Survival International, ong che difende i diritti delle minoranze.

Non sono l’unica etnia keniota che lotta contro la conservazione imposta dal governo di Nairobi alle minoranze sfrattate dai loro territori con finanziamenti dell’Occidente. Nella lettera divulgata da Survival il popolo sengwer chiede all’occidente smettere di finanziare progetti di conservazione che li derubano delle loro terre e distruggono le loro vite.

Denaro che finanzia le violazioni dei diritti umani

“Il vostro denaro non viene usato per proteggere la natura, ma per finanziare violazioni dei diritti umani. La cancellazione del progetto dell’Unione Europea, Water – Towers Protection and Climate Change Mitigation and Adaptation Programme, lo dimostra.  Senza i fondi, nella terra sengwer, gli sfratti sono drasticamente diminuiti”, scrivono i sengwer.

“Il modello di protezione della natura che finanziate risale al periodo coloniale e porterà a un genocidio. Non rinunceremo a un centimetro di questa terra. Se il governo keniota vuole ucciderci, è meglio che ci uccida qui, sulla nostra terra”.

manifestazione popolo sengwermanifestazione popolo sengwer
Manifestazione del popolo Sengwer

Alcuni dei popoli violentati in nome della conservazione

Survival denuncia che nell’elenco dei popoli in pericolo in Kenya ci sono anche i borana, gli ogiek e gli enderois. In Tanzania ci sono i masai e in Congo-B e Camerun i pigmei, di cui Africa ExPress ha scritto ampiamente. “Chiedo al mondo, al mondo intero, che dona denaro alla Northern Rangelands Trust (NRT ndr) – ha detto un uomo burana a Survival -. Veniamo torturati e colonizzati una seconda volta, stiamo morendo. In quanto esseri umani, non considerate il mio colore, la mia religione ma consideratemi un essere umano. Vi chiediamo di fermare queste donazioni alla NRT. Se siete umani, se siete davvero umani, fermate tutto questo”.

“ll governo ha detto che sfrattare le comunità è un modo per ripristinare la foresta. Ma se la foresta fosse lasciata agli ogiek, non verrebbe distrutta. Noi apparteniamo alla foresta, è lì che ci sono molte delle cose da cui dipendiamo”, ha raccontato un ogiek.

“Il vostro denaro è veleno”

Un anziano masai ha detto forte e chiaro: “Il vostro denaro per noi è veleno. Tra tutti i nemici nel mondo, la Frankfurt Zoological Society (FZS) è il nemico numero uno dei masai. Da quando abbiamo lasciato il Serengeti è responsabile di tutti gli sfratti del nostro popolo”.

Survival, oltre che denunciare la FZS, accusa anche The Nature Conservancy e altre grandi organizzazioni per la conservazione. “Unione Europea, Germania, Francia e USA sono tra i principali finanziatori di programmi di conservazione – afferma l’Ong -. Questi progetti implicano la creazione e il sostegno ad Aree Protette nelle terre ancestrali dei popoli indigeni, che vengono quindi sfrattati e abusati”.

Oltre a Survival anche Amnesty International ha denunciato le violenze contro un’etnia minoritaria in Uganda. In nome della conservazione i benet sono stati violentemente sfrattati dalla foresta del Monte Elgon e derubati della loro casa ancestrale.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

Twitter:
@sand_pin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vuoi contattare Africa ExPress? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero +39 345 211 73 43 e ti richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp le news del nostro quotidiano online.

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

View Comments

  • Non leggo nei suoi reportage neppure una sola parola sulla esplosione demografiva, problema di tutti i problemi nelsecolo scorso intutto il mondo ed attualmente problema e tragedia soprattutto Africana. I popoli delle foreste, giustamentedevono aver diritti di proprietà ancestrali, ma ancestrali dovrebbero rimanereanche i loro numeri . Leggo di raddoppi. non commentati. come problema. Poi, è ovvio almeno per me, che olto peggio è la esplosionedemografica dei popoli africani delle città e delle campagne, cheva a i cudere anche sulla privazione di diritti ai popoli delle foreste per competizione e accaparramento del liro valore turistico "CONSERVAZIONISTA".Leggocommenti entusiastici sullo omicidio di un cacciatore bianco "assassino" di animali. Ma anche per alcuni bianchi è o era ancestrale la abitudine per la caccia. Verissimo, ormai non più essenziale come per i popoli della firesta, ma perfino utileTUTTORA a mantenere un equilibrio fra animali e territorio per esempio in Namibia dove la popolazione di elefanti è esplosa ed il presidente ha minacciato o proposto di mandarne 80.000 in Germania dove un governante protesta contro la ammuncuata politica Namibiana di limitare la conservazione e riaprire la caccia.

Recent Posts

Traguardo storico sulla parità di genere: la Namibia conquista la top ten nella classifica mondiale

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 15 marzo 2025 La Namibia, nel Global Gender Gap…

2 ore ago

Proposta di America e Israele: deportiamo i palestinesi di Gaza in Africa

Africa ExPress New York, 14 marzo 2025 Guerre, conflitti interni, terrorismo, cambiamenti climatici, persecuzioni e…

1 giorno ago

Dinka contro Nuer, Sud Sudan nel caos: rischio nuova guerra civile

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 11 marzo 2025 In Sud Sudan, il fragile…

3 giorni ago

Il Congo-K offre a Trump le sue miniere in cambio dell’aiuto contro i ribelli

Speciale per Africa ExPress Massimo A. Alberizzi 10 marzo 2025 Se la cosa non fosse…

5 giorni ago

Attacchi di Trump al Lesotho: “Lì finanziamo gay e lesbiche. Ma dove sta ‘sto Paese?”

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 8 marzo 2025 “Stiamo dando 8 milioni di…

1 settimana ago

Mozambico: reparti speciali di polizia sparano contro auto dell’ex candidato presidente Mondlane, morti e feriti

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 7 marzo 2025 Nella tarda mattinata del 5 marzo…

1 settimana ago