Africa ExPress
27 giugno 2022
Sarà il caldo, saranno gli effetti collaterali della guerra in Ucraina o forse quelli del Covid-19, ma occorre registrare che sulle orme di Matteo Renzi si è incamminato un altro politico italiano: il ministro degli Esteri Luigi di Maio. Folgorato non sulla via di Damasco ma su quella di Riyad ha elogiato le riforme sociali messe in atto nel Paese del “Nuovo Rinascimento”, cioè l’Arabia Saudita.
In una intervista esclusiva, rilasciata al quotidiano saudita Arab News, il capo della Farnesina senza mezzi termini ha sottolineato che il nostro governo è pronto a sostenere il principe ereditario, Mohammed Bin Salam, di fatto già monarca e il regno dell’Arabia Saudita. La CIA lo considera il mandante dell’assassinio del giornalista saudita del Washington Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato saudita di Istanbul nell’ottobre 2018. Il suo cadavere fu sezionato con una sega elettrica e bruciato sul barbecue della sede diplomatica.
Proprio ieri Di Maio è partito nel regno wahabita, visita che coincide con 90° anniversario della stabilizzazione delle relazioni diplomatiche bilaterali. Occasione per consolidare ulteriormente il dialogo strategico tra Roma e Ryiad.
Durante l’intervista al quotidiano saudita, il ministro degli Esteri ha affermato che entrambi i governi sono pienamente allineati e condividono interessi comuni e priorità strategiche. Le basi per una relazione onnicomprensiva a lungo termine sono già state poste con il Memorandum of Understanding, siglato a Al Ula nel gennaio 2021.
Di Maio ha sottolineato che entro la fine dell’anno l’Italia organizzerà eventi celebrativi per il 90° anniversario delle relazioni diplomatiche con ia l’Arabia Saudita. “L’Italia è stato uno dei primi Paesi a stabilire relazioni diplomatiche con il Regno all’inizio degli anni ’30 e il 2022 segna un anniversario molto importante in questa lunga amicizia”, ha precisato di Maio durante l’intervista.
Oggi il nostro ministro ha co-presieduto la 12a sessione della Commissione mista saudita-italiana insieme al capo del dicastero delle Finanze saudita, Mohammed Al-Jadaan, e parteciperà inoltre anche al Forum saudita-italiano per gli investimenti, dove istituzioni e imprese di entrambi i Paesi si incontreranno per sviluppare nuovi partnership.
“All’epoca, l’Italia e l’Arabia Saudita avevano deciso di avviare un dialogo strategico e la mia visita mira a consolidare la nostra relazione di lunga data, esplorando nuove aree di cooperazione e partnership – ha dichiarato Di Maio nell’intervista pubblicata sabato -. La 12a sessione della commissione mista si concentrerà su questi obiettivi. Le aziende italiane high-tech presenti all’evento potranno contribuire agli obiettivi del Regno di un’economia più diversificata, soprattutto nei settori della sostenibilità e della transizione energetica”.
Le relazioni italo-saudite sono improntate verso un maggiore sviluppo politico, economico e culturale. Sviluppo che si materializza soprattutto nella vendita di armi italiane all’intollerante e repressivo regno arano.
Di Maio ha elogiato la leadership saudita per aver compiuto “sviluppi sociali significativi, soprattutto per quanto riguarda l’emancipazione femminile – aggiungendo che L’Italia “è pronta a fornire tutto il supporto di cui il Regno ha bisogno per attuare ulteriori riforme”.
Il ministro 35enne è considerato dagli arabi una delle figure di spicco nella scena politica italiana. La scorsa settimana ha costituito un gruppo parlamentare “Insieme per il Futuro” (IpF), frutto della scissione dal Movimento Cinque Stelle, nato per combattere la corruzione e il malaffare e ora schierato in parlamento con il governo Draghi.
Di Maio nell’intervista ha sottolineato che l’Italia e l’Arabia Saudita condividono “profondi legami storici” e si è detto “felice” di tornare nel regno dopo la sua ultima visita nel gennaio 2021, “quando ho anche avuto il privilegio di visitare il magnifico sito di Al Ula” (sponsorizzato da Matteo Renzi).
Ha osservato poi che la cooperazione tra Roma e Riyadh è “cresciuta nel corso degli anni in tutti i settori. Non vediamo l’ora di rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione nei settori delle infrastrutture, delle nuove tecnologie, dell’economia intelligente, del turismo e della transizione verde”, ha aggiunto Di Maio.
Nel 2021, il commercio bilaterale tra le due nazioni ha superato gli 8,6 miliardi di dollari, con un aumento del 32,9 per cento rispetto al 2020. L’Italia è il settimo fornitore di beni commerciali dell’Arabia Saudita e il Regno è al 21° posto per quelli forniti all’Italia.
Il 9 per cento delle nostre importazioni di petrolio proviene dall’Arabia Saudita. L’Osservatorio della complessità economica, lo strumento di visualizzazione dei dati leader nel mondo per le statistiche sul commercio internazionale, nel 2020 ha indicato che le esportazioni saudite verso l’ Italia ammontano a 3,18 miliardi di dollari. Al primo posto troviamo il greggio per un valore di 1,7 miliardi di dollari, il petrolio raffinato con 931 milioni di dollari e 97,9 milioni di dollari per etilene polimeri.
Negli ultimi 25 anni, le esportazioni italiane verso l’Arabia Saudita sono aumentate del 3,31 per cento all’anno: da 1,67 miliardi di dollari nel 1995 a 3,77 miliardi di dollari nel 2020.
Le forniture di petrolio e gas saranno all’ordine del giorno durante gli incontri ufficiali, poiché l’Italia, insieme alla Germania, ha approvato l’apertura di conti in rubli russi all’inizio di maggio affinché le aziende possano continuare ad acquistare petrolio e gas russi senza violare la lettera di sanzioni imposto dall’Unione Europea alla Russia. Di Maio ha detto: “C’è sempre spazio per migliorare però. Contiamo di rafforzare la nostra cooperazione nei settori del petrolio e del gas naturale”.
L’Italia e i suoi partner dell’UE hanno concordato di ridurre le importazioni di greggio russo entro il 2023, in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Mossa definita dal nostro presidente del Consiglio Mario Draghi come “un completo successo”.
Il ministro degli Esteri italiano ha aggiunto: “L’Arabia Saudita è un partner chiave per la stabilità regionale del Medio Oriente e del Golfo per l’Italia. Pertanto, apprezziamo profondamente il nostro dialogo sui principali fascicoli regionali. Crediamo fermamente che un Mediterraneo più ampio sia una regione di opportunità, dove è possibile instaurare fruttuose sinergie tra persone ed economie. Condividiamo questo impegno con il Regno dell’Arabia Saudita e siamo pronti a lavorare insieme per questi obiettivi comuni”.
Sul tema della cooperazione, il ministro ha affermato: “La mia partecipazione in questi giorni alla commissione mista e al business forum dimostra ancora una volta il nostro impegno a celebrare questo anniversario, rafforzando la nostra cooperazione sia nei settori tradizionali che in quelli nuovi. Rimane ancora molto da fare, ma l’Italia è pronta a fornire tutto il supporto di cui il Regno ha bisogno per attuare ulteriormente le sue riforme. Con questo spirito, sono fiducioso che l’Investment Business Forum saudita-italiano che co-presiederò il 27 giugno si rivelerà un successo e sarà un fattore scatenante per promuovere nuove partnership industriali e commerciali”.
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