Sandro Pintus
Firenze, 24 giugno 2022
“Con l’immissione di gas nell’impianto, la Coral Sul FLNG si prepara a produrre il primo carico di Gas Naturale Liquido nella seconda metà del 2022. Il Mozambico si aggiunge così ai Paesi produttori di GNL”. La conferma dell’inizio della produzione, “in piena sicurezza”, arriva con un comunicato ufficiale ENI di sabato scorso.
La multinazionale petrolifera italiana è l’Operatore delegato upstream dell’Area 4 nel nord del Mozambico. Lavora dal giacimento Coral Sul. “a monte” con l’esplorazione, perforazione ed estrazione di gas per conto dei partner ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS e ENH.
La Coral Sul FLNG è un impianto di estrazione di GNL fluttuante di ingegneria navale di ultima generazione. La sua costruzione è iniziata nel 2018 in Corea del Sud ed è stata completata in 38 mesi. Partita dai cantieri nel novembre 2021, è arrivata nel giacimento off-shore mozambicano nel gennaio scorso. Ha ormeggiato e collegato la strumentazione ai sei pozzi di produzione in acque ultra-profonde, a 2.000 metri, a marzo e maggio 2022.
La Coral Sul FLNG ha misure titaniche. Lunga 432 metri e larga 66, pesa circa 220.000 tonnellate. Nel suo modulo abitativo di otto piani è in grado di ospitare fino a 350 persone. L’impianto e tenuto in posizione tramite 20 linee di ormeggio per un peso complessivo di 9.000 tonnellate.
Coral Sul FLNG è il primo impianto galleggiante di GNL mai installato nelle acque profonde del continente africano. I dati divulgati da ENI confermano che la Coral Sul FLNG ha una capacità di liquefazione di gas di 3,4 milioni di tonnellate all’anno (MTPA). Metterà in produzione 450 miliardi di metri cubi di gas dall’immenso giacimento di Coral, situato nel bacino del Rovuma.
“La Coral Sul FLNG è stata implementata con un approccio improntato all’ottimizzazione energetica, basato su una analisi sistematica dell’efficienza – spiega il comunicato -. Tra le caratteristiche si segnalano, tra l’altro, zero flaring (nessuna fiamma in uscita con emissioni che vanno in atmosfera, ndr) durante le normali operazioni. Viene fatto uso di turbine a gas aeroderivate termicamente efficienti per la compressione di refrigeranti e la generazione di elettricità. Utilizzo di tecnologia Dry Low NOx per ridurre le emissioni di ossidi di azoto e sistemi di recupero del calore residuo per il processo”.
Il teoria lo sfruttamento dei giacimenti di gas in Mozambico dovrebbe portare benessere, risanare il “debito occulto” dell’ex colonia portoghese e modernizzare il Paese. Ma non tutti sono d’accordo sullo sfruttamento del GNL nel Canale del Mozambico. Tra questi l’ong Amici della Terra Mozambico (AdT). “In Mozambico la corsa al gas, sta aggravando la crisi climatica e avvantaggia solo le multinazionali e le élite corrotte. È una situazione che deve finire”. Sono le affermazioni di Anabela Lemos, direttrice di Amici della Terra Mozambico e fondatrice di JA! Justiça Ambiental.
In una quarantina di pagine del report “Dall’eldorado del gas al caos”, pubblicato nel giugno 2020 la denuncia delle ong ambientaliste. Accusano soprattutto la Francia, per le sue politiche in Mozambico dove a Cabo Delgado opera Total in un progetto da 20 milioni di dollari oggi ancora chiuso a causa della guerra contro i gruppi islamisti.
ENI è presente in Mozambico dal 2006. Tra il 2011 e il 2014 l’azienda ha scoperto risorse supergiant di gas naturale nel bacino del Rovuma, nei giacimenti Coral, Mamba Complex e Agulha. Ci sono volumi complessivi di gas stimati di 2.400 miliardi di metri cubi. ENI detiene inoltre diritti esplorativi nei blocchi offshore A5-B, Z5-C e Z5-D nei bacini dell’Angoche e dello Zambezi.
L’Area 4 è operata da Mozambique Rovuma Venture S.p.A. (MRV), una joint venture costituita da ENI, ExxonMobil e CNPC. MRV detiene una quota del 70% nel contratto di concessione di esplorazione e produzione dell’Area 4. Oltre a MRV, Galp, KOGAS e Empresa Nacional de Hidrocarbonetos E.P. detengono quote del 10% ciascuna nell’Area 4. ENI è Operatore Delegato offshore e guida la costruzione e l’esercizio dell’impianto galleggiante di gas naturale liquefatto per conto di MRV.
Sandro Pintus
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