Africa ExPress
Giugno 2022
Il 16 giugno su tutta la stampa araba la notizia del giorno, con le foto di 3 potenti sorridenti, una a fianco all’altra: il presidente americano Joe Biden e i due monarchi dell’Arabia Saudita, Re Salman con il figlio prediletto il principe ereditario (futuro re del Paese), Mohammed bin Salman.
Ora è ufficiale, tra 1 mese comincerà la prima visita del Presidente americano Joe Biden in Medio Oriente.
A Gedda, in Arabia Saudita, Biden parteciperà ad una riunione del GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) che vede seduti allo stesso tavolo i 6 fondatori: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman (per l’occasione saranno presenti anche Giordania, Egitto e Iraq).
Il 15 e 16 luglio 2022 farà invece tappa a Riyadh in Arabia Saudita, dove incontrerà l’anziano Custode delle 2 Sacre Moschee, re Salman al Saud. La storica visita a lungo ipotizzata arriva nel bel mezzo di un’impennata globale dei prezzi dell’energia elettrica a causa della guerra in Ucraina.
Focus petrolio
L’obiettivo della visita di Biden sarà quello di cercare di ottenere un forte impulso alla produzione di petrolio saudita per cercare di domare i crescenti costi dei carburanti e l’inflazione interna che gli analisti prevedono potrebbe danneggiare il suo Partito Democratico alle prossime elezioni del Congresso di medio termine.
Biden con i sauditi “discuterà anche i mezzi per espandere la cooperazione economica e la sicurezza regionale, comprese nuove e promettenti iniziative infrastrutturali e climatiche, nonché i piani per scoraggiare le minacce dell’Iran, promuovere i diritti umani e garantire la sicurezza alimentare e energetica globale”.
Domanda spontanea
Naturalmente una domanda è sorta spontanea: visto che il Presidente americano intenderà promuovere i diritti umani, incontrerà anche il principe assassino Mohammed Bin Salman?
Un rapporto della CIA lo accusa di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, sequestrato, torturato, assassinato, segato in pezzi con la motosega e bruciato sul barbecue del consolato dell’Arabia Saudita di Istambul.
L’addetto stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto senza esitazione alcuna: “Sì, possiamo aspettarci che il presidente veda il principe ereditario”. Ma è ovvio, con la crisi petrolifera che incombe è meglio mantenere relazioni amichevoli con un principe assassino piuttosto che sanzionarlo per l’omicidio d’un giornalista.
Alla faccia della promozione dei diritti umani, più che rispetto dei diritti umani questo è un “dispetto’ ai diritti umani…
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