MALI

I francesi lasciano la loro base di Menaka in Mali, immediatamente occupata dei mercenari russi

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
18 giugno 2022

Lunedì scorso i militari dell’Opération Barkhane – attiva in Mali dall’agosto 2014 – hanno consegnato ufficialmente le chiavi della loro base a Menaka, nel nord-est del Paese, alle forze armate di Bamako (FAMa).

I militari di Opération Barkhane lasciano la base di Menaka, Mali

Poco meno di un anno fa, la base, un punto strategico nella zona delle 3 frontiere (Mali, Burkina Faso, Niger) ospitava ben 850 soldati, tra francesi e uomini della Task Force europea Takuba, tra cui estoni, cechi e svedesi.

I soldati d’oltralpe, un centinaio, sono partiti alla volta di Gao, l’ultimo baluardo francese ancora rimasto in territorio maliano, ma anche questa base verrà consegnata alle forze armate della sua ex colonia entro la fine dell’estate.

Non appena ammainata la bandiera francese, ecco, solo due giorni dopo la partenza dei militari di Barkhane, alla base di Menaka si sono presentati i russi, i mercenari di Wagner. Un déjà vu a Timbuctu e a Gossi. https://www.africa-express.info/2021/12/16/i-francesi-via-dal-nord-mali-in-arrivo-i-mercenari-russi-della-wagner/

A Menaka però il contesto è particolare e ben diverso da quello delle altre aree dove sono stati dispiegati finora i russi.

I russi di Wagner arrivano alla base di Menaka, Mali

Nella regione di Menaka il raggruppamento terrorista Stato Islamico nel Grande Sahara è molto attivo dall’inizio di marzo e sta seminando morte, terrore e distruzione tra i civili. Finora gli islamisti sono stati contrastati dai gruppi armati locali, firmatari dell’accordo di pace del 2015, una alleanza che prende il nome di MSA-GATIA, dalle sigle delle formazioni che ne fanno parte: il Movimento per la salute dell’Azawad, nato da una scissione dal Coordinamento dei Movimenti dell’Azawad (CMA), e il filogovernativo GATIA (Gruppo di autodifesa tuareg Imgad e alleati).

Ora, per la prima volta, diversi attori dovranno interagire sul campo contro il nemico comune. “Finora non abbiamo avuto contatti con i nuovi arrivati”, ha confidato uno dei capi della coalizione MSA-GATIA. “In un modo o nell’altro dovremmo collaborare con i russi”, ha aggiunto la stessa persona. https://www.africa-express.info/2022/05/14/ciad-e-mali-i-tentativi-falliti-di-pace-della-ngo-italiana-ara-pacis-che-la-francia-ritiene-troppo-vicina-allintelligence-italiana/

Secondo alcune fonti locali e internazionali, mercoledì pomeriggio sarebbero arrivati alla base di Menaka tra 40 e 50 russi su aerei delle forze armate di Bamako, ma finora non ci sarebbe ombra di soldati maliani.

Lo Stato Maggiore maliano, come sempre, non ha fornito dettagli sulla presenza dei russi (“istruttori” dell’esercito russo, secondo la terminologia di Bamako, mercenari del gruppo Wagner, per il resto del mondo). https://www.africa-express.info/2021/09/16/i-francesi-in-mali-ucciso-il-rapitore-di-rossella-urru-e-bamako-vuole-i-mercenari-russi/

In questi tre mesi l’esercito non è intervenuto durante gli attacchi dei terroristi Stato Islamico nel Grande Sahara (EIGS) nell’area di Menaka. Solo una decina di giorni fa i soldati sono apparsi nella regione con il battaglione GTIA 8, composto per lo più da combattenti di GATIA, capeggiato dal generale dell’esercito maliano El-Hadj Ag Gamou, che è contemporaneamente anche un capo militare del gruppo paramilitare filogovernatvo.

Insieme agli altri loro alleati della regione hanno tentato di distruggere una delle roccaforti di EIGS al confine con il Niger, missione fallita.

Secondo diverse fonti, durante i molteplici scontri e aggressioni sarebbero morte tra 300 e 500 persone. Amnesty International ha inoltre denunciato che migliaia di persone sono fuggite dai loro villaggi, perché prese di mira dai miliziani di EIGS, che hanno distrutto case, pozzi e sequestrato il bestiame degli abitanti. https://www.africa-express.info/2019/01/07/jihadisti-e-scontri-interetnici-nel-mali/

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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