Guerra in Ucraina: alleanza tra Iran e Venezuela e gli USA permettono a Caracas di vendere petrolio agli europei

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Africa ExPress
Teheran, giugno 2022

Washington ha allentato le sanzioni al Venezuela consentendogli di esportare il suo greggio per ampliare il ventaglio dei paesi fornitori e mitigare la dipendenza dal petrolio russo, tanto che l’Eni ora potrà riprendere le esportazioni (e a ruota anche i francesi di Chevron e gli spagnoli di Repsol).

In nome del Dio petrolio si può anche chiudere un occhio sul regime di Caracas (uno dei più controversi di tutto il continente sudamericano), e chiuderne un’altro sui tanti altri misteri nostrani (vedi l’accusa di aver finanziato con 3,5 milioni di dollari in contanti che Maduro avrebbe inviato ad un partito italiano, oppure il traffico di sottomarini Made in Italy per il Venezuela, oppure ancora il misterioso export a Trieste nell’aprile del 2019 di un container carico del prezioso minerale venezuelano Coltan,così via).

Nicoals Maduro ha festeggiato l’allentamento delle sanzioni degli Stati Uniti volando a Teheran per siglare con l’Iran un Piano di cooperazione ventennale. Iran e Venezuela, sono due Paesi tra i leader mondiali dei produttori di petrolio, alle prese con sanzioni americane che hanno paralizzato le loro esportazioni.

La cerimonia della firma a Palazzo Saadabad di Teheran, tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo omologo venezuelano Nicolas Maduro è stata immortalata dalla TV di Stato iraniana. Complimentandosi con Maduro, il presidente iraniano ha affermato: “Il Venezuela ha mostrato una resistenza esemplare contro sanzioni e minacce dei nemici imperialisti. Anche negli ultimi 40 e più anni ci sono state sanzioni e minacce contro la nazione iraniana, ma l’Iran ha trasformato queste sanzioni in un’opportunità di progresso per il Paese”.

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, a sinistra, in visita ufficiale in Iran. Qui con il suo omologo iraniano Ebrahim Raisi a Teheran

Durante un’incontro con Maduro, il leader Supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei ha promesso che l’Iran continuerà a sostenere il Venezuela contro tutte le pressioni statunitensi e ha dichiarato: “L’esperienza di successo dei nostri due Paesi dimostra che questa resistenza è l’unico modo per far fronte alle pressioni. Iran e Venezuela hanno legami così stretti come nessun’altro Paese, e l’Iran ha dimostrato di assumersi dei rischi nei momenti di pericolo, tenendo per mano i suoi amici”.

Maduro ha replicato con gratitudine: “L’Iran è tornato in nostro aiuto quando la situazione in Venezuela è diventata molto difficile e nessun paese ci ha aiutato” (sfidando le sanzioni statunitensi l’Iran ha inviato diversi carichi di carburante al Venezuela fornendo assistenza tecnica per la manutenzione e riparazione delle raffinerie).

Il piano 2022 prevede la cooperazione nei settori petrolifero, chimico, difesa, agricoltura, turismo e cultura ed è stato controfirmato dal ministro degli esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian e il venezuelano Carlos Faria. Include anche la manutenzione di Raffinerie venezuelane e l’export di knowhow tecnico ed ingegneristico nonchè servizi di ricerca.

Maduro ha riferito attraverso un interprete che saranno istituiti voli settimanali regolari da Caracas a Teheran a partire dal prossimo 18 luglio.

Il presidente venezuelano è arrivato a Teheran venerdì scorso, in una due giorni di visite accompagnato da una folta delegazione politica ed economica d’alto rango (in precedenza aveva già fatto visita in Turchia ed Algeria).

L’agenzia di stampa statale iraniana IRNA ha riferito anche che Maduro e Raisi hanno tenuto una cerimonia per la consegna della seconda unità di quattro Aframax, petroliere di grandi dimensioni (con capacità equivalente a 800.000 barili di petrolio ciascuna), ordinate dalla società iraniana SADRA, corporation iraniana già sotto embargo e sanzioni dagli Stati Uniti per i suoi legami con l’élite delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane.

Africa ExPress
@africexp

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