Cornelia I. Toelgyes
7 maggio 2022
Pestaggi, uccisioni, esecuzioni sommarie, torture, sono le accuse mosse da Human Rights Watch ai mercenari del gruppo russo Wagner nella Repubblica Centrafricana, dove i contractor sono approdati nel 2018.
La collaborazione tra Bangui e Mosca inizia già nel 2017, poco dopo il ritiro delle truppe francesi dell’Operazione Sangaris. Il vuoto è stato subito colmato dai russi.
Le testimonianze raccolte, precisa la ONG nel suo rapporto, indicano che i paramilitari abbiano commesso gravi abusi su civili sin dal 2019. E Ida Sawyer, direttrice della divisione Crisi e Conflitti di HRW: “Ci sono prove inconfutabili che le forze identificate come russe, che sostengono il governo centrafricano, hanno commesso gravi abusi contro i civili nella completa impunità.
La Sawyer ha poi rincarato la dose puntando il dito sul governo di Bangui: “Ogni Paese ha il diritto di richiedere assistenza internazionale per la propria sicurezza interna, ma non può assolutamente permettere che forze straniere abusino e uccidano impunemente i civili”.
Nel Centrafrica, uno tra i Paesi più poveri al mondo, si consuma un terribile conflitto interno dal 2013. Ora, anche se dal 2018 i combattimenti sono meno intensi e gran parte dei territori prima in mano ai gruppi armati, sono nuovamente sotto il controllo dello Stato. Scontri tra i ribelli e le forze armate, sostenute dai paramilitari, continuano, anche se in misura minore. Come accade in ogni guerra, sono sempre i civili a pagare il prezzo più alto.
Le Nazioni Unite, l’Unione Europea e molti governi occidentali sostengono che Bangui, in cambio del sostegno dei mercenari, permette che i russi sfruttino le risorse minerarie e per giunta resta in totale silenzio quando gli uomini di Wagner aggrediscono i civili.
Sul rapporto di 13 pagine pubblicato da HRW, finora il governo centrafricano non ha rilasciato commenti. Anche Mosca rimasta silenziosa.
Il potente ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, in una intervista rilasciata a Mediaset proprio questa settimana, ha ammesso che i paramilitari di Wagner sono presenti in Libia e Mali, sottolineando però che si tratta di una società privata che non ha nulla che vedere con il governo russo. “Sono lì solamente su base commerciale”,ha specificato.
Ma Bangui ha sempre negato la presenza dei contractor russi, chiarendo da parte sua: “Non trattiamo con il gruppo Wagner, bensì con il ministero della Difesa di Mosca, nell’ambito di un trattato bilaterale trasparente e controllato dal Consiglio di Sicurezza”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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