AFRICA

Evirano un uomo e cercano di vendere i sui testicoli al mercato nero per 30 mila euro: due arresti in Mozambico

Speciale per Africa ExPress
Costantino Muscau
27 gennaio 2022

Il medicinale più caro del mondo, una terapia genica, sembra che costi 2,1 milione di dollari.

Arrestati in Mozambico due presunti commercianti di testicoli umani

“Me cojoni!”, esclamerebbe signorilmente il popolare attore romano e romanesco Marco Giallini.

Ecco, appunto… parlando di testicoli, venduti al mercato (nero, ovviamente) del Mozambico e del Sudafrica, c’è poco da scherzare. Testicoli tagliati e venduti non come pezzi di ricambio bensì a scopo terapeutico!

Le autorità di Maputo hanno arrestato due uomini, di 29 e 32 anni, che cercavano di rifilare a un commerciante genitali umani maschili per 35 milioni di kwachas malawiane, circa 2 milioni di meticais. L’equivalente di 31 mila dollari, 30 mila euro, 25 mila sterline inglesi!

Che par di palle… verrebbe da dire (e ci scusiamo per l’ambigua finezza linguistica). Purtroppo, siamo di fronte a un fenomeno disumano, truculento, orribile.

La castrazione umana a fini magici, a parte l’orrore in sé e il dolore della vittima, costa cara e rende tanto.

Nel caso specifico, reso noto dalla Bbc e dal quotidiano “O Pais”, gli organi appartenevano a un uomo assassinato lunedì 4 aprile a Tengua, un villaggio nel distretto di Milange, nella provincia centrale mozambicana di Zambezia, confinante col Malawi.

I due contrabbandieri “della quarta parte dell’uomo” (per usare la definizione di uno scrittore italiano del XIII secolo) avevano contattato un commerciante di Milange, António Chicopa, offrendogli i due trofei. Il commerciante si è rivolto alle autorità di Tenga e al comando distrettuale di Polizia di Milange. Con un’azione coordinata, gli investigatori hanno teso la trappola ai venditori e li hanno colti con le mani nel…pacco.

“Sono stato io a far scoprire il traffico – si è lamentato il commerciante Antonio Chicopa dopo la cattura dei due delinquenti – e poi mi sono sentito accusare di complicità, la gente mi evita come fossi un appestato…”. Non certo dal comandante distrettuale di Milange, Alice

Evaristo, che ha confermato la preziosa collaborazione del signor Chicopa, ha aggiunto: “Stiamo indagando per far piena luce su questa vicenda che vede una persona assassinata e mutilata”.

Il fatto è che la compravendita di organi è un fenomeno che non si riesce a eliminare. Una ricerca del 2008 finanziata dalla ambasciata norvegese di Maputo e condotta in Mozambico e Sud Africa da diverse organizzazioni umanitarie locali, ha aperto una finestra terrificante su quello che avviene in questa parte del continente. https://www.iese.ac.mz/lib/PPI/IESE-PPI/pastas/governacao/justica/artigos_cientificos_imprensa/trafficking_body_africa.pdf

La violenta privazione degli attributi maschili e femminili, e non solo, lascia sgomenti. Delle 139 persone intervistate nel corso di quella indagine, cinque offrirono testimonianze dirette.

“Il 5 agosto 2008, al tramonto, mentre tornavo dal mercato, caddi svenuto vicino al cimitero dopo essere stato colpito violentemente alla nuca – ha raccontato un contadino intervistata dai ricercatori a Tete, città dell’omonima provincia -. Al risveglio ero in una pozza di sangue, cominciai a urlare. Mi avevano tagliato i testicoli… Guardate, ora sono senza niente. So che lo stesso era avvenuto ad altre due persone l’anno scorso. Una però era morta, gli avevano portato via il cuore e gli organi genitali”.

E ‘un orrore senza limiti. “Nel settembre ottobre 2008 sono stata testimone di 3 casi mentre vendevo la mia merce al mercato vicino al confine – ha raccontato un’ambulante di Ressano Garcia, cittadina adiacente al Sud Africa per il quale è la maggior zona di transito –. La polizia di frontiera ha fermato una donna che tentava di varcare il confine. In una borsa aveva organi maschili e femminili avvolti in foglie di manioca. Un’altra donna è stata arrestata mentre trasportava in una busta di plastica la testa e gli organi sessuali di un bambino sui 10 anni coperti da ghiaccio e cibo”.

Infine, la testimone ricorda “di un uomo bloccato con una borsa frigo: dentro pezzi di carne, ma anche testicoli di 5 adulti”.

Non è tutto, purtroppo: una dipendente di una casa per ex detenuti ha citato l’episodio di una signora fermata in auto in uscita verso il Sud Africa: una borsa di plastica conteneva le teste di diversi bambini coperte da vestiti tradizionali (il sarong, detto capulana).

A che servono questi pezzi umani frutto di efferati delitti, o mutilazioni? Non certo per trapianti, come si sarebbe portati a credere.

“Le scoperte di questa ricerca – è scritto nel documento del 2008, l’unico ancora esistente in materia – portano a concludere che in Sud Africa e Mozambico è radicata e diffusa la convinzione che quando la medicina tradizionale (Muti) contiene parti del corpo umano, è più potente ed efficace, non solo per curare malattie ma anche per risolvere altri problemi della vita…La compravendita è strettamente collegata alla stregoneria e alle pratiche Muti… Gli omicidi Muti sono coperti da omertoso silenzio. La gente ha paura di parlare e così queste pratiche continuano”.

Si pensava, si sperava, che 14 anni dopo la realtà fosse cambiata.

L’arresto dei due venditori di testicoli conferma che il giro della macabra giostra continua.

Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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