La crisi Ucraina, la Pasqua al termine, il ruolo crescente della Cina e le paure dell’Europa affidate alla Nato
Speciale per Africa ExPress Marcello Ricoveri* 17 aprile 2022
Ho ricevuto gli auguri di Massimo, graditissimi, e gli ho risposto subito approfittando dell’occasione per un commento superficiale sulla situazione presente nel mondo di oggi.
In due parole gli ho dato due elementi di riflessione: il primo la preoccupazione; il secondo l’impressione che fra i tanti attori sulla scena mondiale mi sembrava paradossale – ma forse non lo è – che fosse la Cina il più riflessivo, moderato, razionale.
Da qualche tempo mi trovo in Italia, lontano dal mio haven naturale che è l’Africa australe, per motivi personali.
Qui siamo bersagliati da una fitta pioggia di notizie – la maggior parte a carattere sensazionalista e strappacore, anche se la guerra, tutte le guerre, sono sempre sporche e crudeli – e solo ultimamente condite da qualche riflessione un po più profonda.
Ora la mia preoccupazione nasce dalla conoscenza della storia e dalle vicende politiche del rapporto Russia-Stati Uniti che rimane la tela di fondo delle vicende belliche russo-ucraine.
Purtroppo in questo momento i conflitti sono due – e qualcuno se ne sta rendendo conto, finalmente, – il più evidente, quello fra Russia ed Ucraina; quello sottostante fra l’Occidente ed il resto del mondo, capitanato da Russia e Cina.
Se per il primo, nonostante la retorica di tutti i media occidentali, l’esito più scontato è una vittoria, vera o presentata come tale, della Russia, che darà adito ad un periodo di nuova guerra fredda complicato, forse, da nuovi rapporti di forza su scala mondiale, per il secondo le prospettive sono preoccupanti: data l’escalation impressa dagli Stati Uniti agli aiuti di tutti i tipi – ma soprattutto militari – forniti all’Ucraina, ed alla psicosi, tutta europea, che l’unico baluardo difensivo contro l’Orso cattivo… sia la Nato.
Se è vero poi che Putin è il dittatore sanguinario e umorale che tutti descrivono sarebbe auspicabile che da parte occidentale si usasse maggiore “restraint” invece di aumentare tensioni e provocazioni, ragionando sul buon senso che in politica è l’arma più efficace.
Invece, e qui sta il paradosso, si lascia questo atteggiamento alla Cina che dall’alto della sua millenaria esperienza è seduta sulla sponda del fiume ….e potrebbe addirittura veder passare non uno ma due cadaveri!
Ecco quindi i motivi assai semplicemente illustrati ed esplicitati che spiegano il mio umore “pasquale” poco ottimista…
Ma qui a Torino sotto un magnifico sole di primavera si suona e si balla nelle strade del centro dimentichi dei morti e dei pericoli che potrebbero addensarsi all’orizzonte.
Fra una settimana, Macron vincente, (ablativo assoluto…) ed in piena offensiva russa nel sud est, forse ne sapremo qualcosa in più, e magari avremo più o meno motivi per essere ottimisti o…pessimisti.
Per ora godiamoci le ultime ore di questa Pasqua di guerra che è un controsenso ma pur sempre la realtà di questo nostro pazzo mondo.
Marcello Ricoveri
*Marcello Ricoveri ha rappresentato l’Italia come ambasciatore in Uganda (accreditato anche in Ruanda, anche durante il genocidio, e Burundi), Etiopia, Nigeria (con competenze sul Benin) e prima ancora come primo consigliere della nostra legazione a Pretoria con competenze anche sulla Namibia. Vive a Windhoek. A Roma, per 7 anni circa, si è occupato di Cooperazione allo sviluppo, di Unione Africana, di ECOWAS e di G8 per l’Africa. Grazie alla sua esperienza conosce molto bene l’intero continente e continua ad essere un attento e un acuto osservatore delle dinamiche socio-politiche del sud del mondo.