Antonio Mazzeo
26 marzo 2022
Si rafforza l’industria aeronautica militare e civile del Marocco grazie all’assistenza tecnica e finanziaria di Israele. Il 23 marzo è stato sottoscritto un accordo di cooperazione “storico” tra il ministro dell’Industria e Commercio marocchino Ryad Mezzour e il presidente del board dei direttori di IAI – Israel Aerospace Industries, Amir Peretz.
“Il Memorandum è parte dell’implementazione della Dichiarazione di collaborazione Marocco-Israele fermata a Rabat il 22 dicembre 2020, con cui i due paesi hanno espresso la volontà di promuovere una cooperazione bilaterale dinamica e innovativa nel campo dell’investimento tecnologico”, riporta il sito specializzato Israeldefense.
In particolare l’accordo prevede che le autorità governative del Marocco e i manager dell’holding industriale-militare-finanziaria israeliana diano il via a programmi di promozione nel settore della stampa tridimensionale (3D printing) e di produzione di parti interne di cabine, motori e aerostrutture, nonché la realizzazione nel paese nordafricano di un centro di ricerca e sviluppo ingegneristico per la fornitura di componenti aeree all’industria nazionale marocchina, grazie all’assistenza e alla consulenza tecnica di IAI – Israel Aerospace Industries.
Il governo marocchino ha spiegato ai media che l’accordo con gli israeliani risponde alle “priorità di promuovere la formazione avanzata, l’occupazione e la produzione nazionale, così come la ricerca e l’innovazione”.
“Quella che abbiamo sigillato è una partnership strategica per entrambi i Paesi”, spiega il ministro Ryad Mezzour. “Essa apre la strada a una collaborazione vincente nell’industria aerospaziale. Fa leva sull’esperienza di IAI e sulle competenze tecnologiche della nostra piattaforma aerospaziale e rappresenta un motore di crescita per gli investimenti e lo sviluppo in questo settore industriale altamente avanzato”.
Per il gruppo israeliano il memorandum con il Marocco costituisce un ulteriore passo per rafforzare la propria presenza nel mercato continentale africano. “Sono convinto dell’incredibile potenziale che oggi esiste in Marocco e siamo solo all’inizio”, enfatizza il massimo dirigente di IAI, Amir Peretz. “Insieme daremo vita a team che trasformeranno la nostra visione in realtà. Le industrie israeliane e il Marocco promuoveranno e commercializzeranno insieme progetti nell’industria aerea”.
Nel corso della loro permanenza in Marocco, la delegazione di IAI si è recata pure in visita al complesso industriale di Nouaceur (nella regione di Casablanca-Settat) dove vengono effettuati i lavori di manutenzione e aggiornamento dei velivoli aerei, e all’IMA, l’Istituto per le Professioni Aeronautiche di Casablanca.
A metà febbraio il quotidiano finanziario Globes di Tel Aviv, citando fonti della Difesa israeliana rimaste anonime, ha reso noto che le forze armate del Marocco e i manager di IAI avrebbero raggiunto un accordo per l’acquisto di alcuni sistemi di difesa d’area “Barak MX ADS” per un valore di 500 milioni di dollari.
Secondo IAI, il “Barak MX ADS” è un sistema missilistico “in grado di difendere contro minacce aeree multiple e simultanee, come ad esempio missili da crociera, droni, elicotteri, provenienti da fonti e distanze differenti”. Del sistema missilistico esistono modelli differenti: il “Barak MRAD” che ha un raggio operativo di 35 km; il “Barak LRAD” di 70 Km; il “Barak ER” di 150 km. “Essi sono supportati da radar di diversa portata e configurazione”, aggiunge IAI. “Tutte le sue componenti (il Battle Management Centre, i lanciatori con gli intercettatori e i radar) possono operare da infrastrutture permanenti o essere montate a bordo di camion e trasferite in siti operativi temporanei”.
Oltre al sistema missilistico “Barak”, il Marocco è intenzionato ad acquistare dalle industrie aerospaziali israeliane anche una partita di droni kamikaze (velivoli senza pilota armati di bombe ed esplosivi che si fanno esplodere al momento dell’impatto con l’obiettivo) del tipo “Harop”. L’“Harop” è un aereo senza pilota di piccole dimensioni (è lungo 2,5 metri), ma può trasportare un carico di esplosivi di 20 kg e volare per sette ore consecutive sino a 1.000 kilometri di distanza.
In occasione della visita in Marocco del ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, il 23 e 24 novembre 2021, dopo la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi nell’ambito dei cosiddetti Accordi di Abramo, sarebbe stata presa la decisione di realizzare in due stabilimenti industriali marocchini la produzione di minidroni e velivoli senza pilota auto esplodenti, sempre con know how e tecnologie di IAI – Israel Aerospace Industries e della controllata BlueBird Aero Systems.
Nel corso degli incontri con le autorità di Rabat – secondo quanto riportato dalla società dì intelligence israeliana “JaFaJ” che monitora il Medio Oriente e il Nord Africa – il ministro Gantz avrebbe offerto la propria disponibilità a interloquire con l’amministrazione USA per facilitare la vendita al Marocco dei cacciabombardieri di quinta generazione F-35 e di altri sistemi d’arma avanzati, come risposta al riarmo della vicina Algeria che sta negoziando con la Russia l’acquisto di una partita di caccia Su-57 “Felon”.
Ulteriori commesse militari tra Marocco e Israele potrebbero essere favorite con l’agreement di cooperazione economica firmato lo scorso 20 febbraio in occasione della visita a Rabat del ministro dell’Economia di Israele, Orna Barbivay. Nel 2021 il valore degli scambi commerciali tra i due paesi ha superato i 70 milioni di dollari.
Antonio Mazzeo
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