Cornelia I. Toelgyes
28 marzo 2022
La società militare privata Wagner, contractors al servizio di Putin, uomini pronti a tutto, addestrati alla guerra, quasi sempre ex militari delle forze armate russe, sta richiamando molti suoi mercenari in servizio in Africa per combattere accanto alle truppe di Mosca in Ucraina. Lo ha confermato Stephen Townsend, capo di AFRICOM, Comando militare per le operazioni USA nel continente africano, in un’intervista esclusiva a VOA news il 17 marzo scorso.
Nei giorni scorsi, secondo Anadolu Agency, (agenzia di stampa statale turca), 1.300 mercenari del gruppo Wagner avrebbero lasciato la Libia via Siria per partecipare al conflitto in Ucraina. Adel Abdel Kafi, esperto militare, interpellato dall’agenzia di stampa turca, ha specificato che attualmente sarebbero rimasti “solamente” 900 contractor della società russa in Libia.
Kafi ha aggiunto che i mercenari sono stati ritirati dalle loro postazioni sulla strada che collega Sirte con Jufra, perchè hanno rafforzato le loro posizioni nelle basi aeree strategiche di Al-Jufra e Brak Al-Shati.
Non è chiaro quanti uomini di Wagner siano effettivamente presenti in Libia. Non esistono dati ufficiali. La stima sul loro numero, segreto, varia da fonte a fonte.
Parecchi miliziani al soldo del gruppo russo sono stati richiamati anche dalla Repubblica centrafricana. Lo ha riferito Corbeaunews in un suo articolo della scorsa settimana.
Sempre secondo il giornale locale, la principale base, situata a Bossembélé, nel centro-sud del Paese, è stata smantellata in fretta e furia una decina di giorni fa. I residenti della città hanno riferito che i mercenari avrebbero lasciato la postazione per andare in Ucraina.
Ma sono stati richiamati anche da altri posti strategici del Paese, come da Zacko, cittadina mineraria nel sud-est e Ndélé, nel nord-est e da Bouka, nel centro-nord. La redazione di Corbeaunews, contattata da Africa-ExPress ha detto che non è chiaro quanti russi siano già partiti e quanti siano rimasti effettivamente sul campo. Finora il governo non ha rilasciato commenti.
Sta di fatto che un certo numero di mercenari è ancora nel Paese, tra l’altro per la protezione del presidente Faustin Archange Touadera, il cui consigliere per la sicurezza è il russo Valery Zakharov, responsabile anche della tutela personale del capo dello Stato.
E’ chiaro, comunque, che qualcuno è rimasto anche sul campo, visto che nei giorni scorsi, durante un’imboscata tesa dai mercenari ai ribelli del gruppo 3R (acronimo per Retour, Réclamation et Réhabilitation) a Paoua, poco distante dalla frontiera con il Ciad, è stato ucciso Kaou Laddé, capo militare della milizia e altri tre componenti della leadership. Il giorno precedente all’imboscata i mercenari non hanno esitato a ammazzare a sangue freddo un giovane autista clandestino di moto-tassì perché aveva dichiarato di non avere idea di dove si trovassero i ribelli.
All’inizio di febbraio Wagner ha fatto sapere che il governo di Bangui è in ritardo di 6 mesi con i pagamenti per i loro servizi ma, mettendo sotto forte pressione le autorità, hanno sottolineato che le risorse minerarie non sarebbero sufficienti.
Si è cominciato a parlare per la prima volta della Wagner nel 2014, per il loro impiego accanto ai separatisti in Donbass, in Ucraina. In seguito hanno svolto un ruolo importante in Siria. Il capo del gruppo è Dimitriy Valeryevich Utkin, nato in Ucraina nel 1970 ed ex colonnello delle forze speciali russe, molto legato al presidente Putin.
Cornelia I. Toelgyes
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