Africa ExPress
5 marzo 2022
Le ambasciate ucraine dislocate nel mondo, stanno lanciando appelli un po’ ovunque, chiedendo soprattutto a residenti stranieri nei diversi Paesi di unirsi alla lotta contro l’invasione russa. Lo ha fatto anche la missione di Kiev accreditata a Dakar, la capitale del Senegal.
Senza mezzi termini la rappresentanza dell’Ucraina nella ex colonia francese ha scritto sulla sua pagina facebook “Cerchiamo volontari che desiderano combattere insieme a noi contro l’aggressione di Mosca”, messaggio poi rimosso dal social network.
Nell’annuncio è stato chiesto di compilare anche un formulario annesso, con nome, cognome, esperienza militare e quant’altro. La richiesta era soprattutto indirizzata a migranti residenti in Senegal, e non solo, riguardava anche quelli presenti presenti in Costa d’Avorio, Guinea e altri Paesi della regione.
Il ministero degli Esteri senegalese ha formalmente protestato contro tale pratica e ha convocato l’ambasciatore ucraino, Yurii Pyvovarov, che ha dovuto cancellare il post sul loro sito ufficiale di Facebook.
Pochi giorni fa il capo della missione ucraina a Dakar ha smentito le accuse di razzismo alle frontiere ucraino-polacche contro gli africani. Peccato solo che video e proteste di studenti e migranti del continente intrappolati nell’inferno testimonino ben altro.
I funzionari del dicastero Esteri di Dakar hanno fatto sapere che ben 36 volontari avrebbero risposto all’appello dell’ambasciata ucraina e, in un comunicato, le autorità hanno sottolineato che il reclutamento, mercenari, combattenti stranieri è severamente vietato in Senegal e tali pratiche sono perseguibili legalmente.
Venerdì scorso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva lanciato l’idea della formazione di un contingente internazionale, composto da combattente stranieri, per lottare insieme alla resistenza del suo Paese contro gli invasori russi.
Il Senegal, il cui capo di Stato, Macky Sall, è anche presidente di turno dell’assemblea dell’Unione Africana, si è astenuto nel voto di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina durante la seduta plenaria dell’ONU di mercoledì scorso.
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